Da re dei party ad allevatore di lumache chic

La seconda vita di Martino Crespi: via smoking, lusso e grandi griffe, ora sveglia mattutina e musica lirica per il suo milione e mezzo di chiocciole

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di Monica Guzzi

Prima del Covid dal suo quartier generale in Duomo organizzava fino a 180 grandi eventi l’anno, uno ogni due giorni. A lui si sono affidati brand come Bulgari, Ferragamo, Mastercard, Pommery, big dello spettacolo come Paolo Sorrentino, Beppe Fiorello, Pierfrancesco Favino, e ha firmato mostre di maestri del calibro di Douglas Kirkland e David Montgomery. Oggi nella vita quotidiana di Martino Crespi, creatore di appuntamenti memorabili per i grandi marchi del lusso, c’è la campagna. La pandemia ha cambiato anche la sua vita. Da quando gli eventi sono diventati di colpo impraticabili, il loro “re” si è inventato una seconda vita professionale, abbandonando lo smoking e i ritmi frenetici di un tempo per abbracciare quelli più lenti di allevatore di lumache chic. L’allevamento si trova nel Legnanese: il nome, “1,618 Lumacheria Aurea“, si ispira alla sezione aurea e alla sequenza di Fibonacci. La scelta non è casuale: la proporzione divina che fu d’ispirazione per i progetti artistici delle grandi meraviglie del mondo (dalle piramidi egizie alla Gioconda) in natura si trova proprio nella spirale del guscio delle chiocciole.

E qui, in un ettaro e mezzo di sostenibilità e armonia ricercata, da febbraio Crespi gestisce con quattro soci il suo lumachificio, dove un milione e mezzo di chiocciole vengono allevate secondo il rigido disciplinare all’insegna della sostenibilità della Chiocciola Metodo Cherasco, messo a punto dall’omonimo Istituto internazionale di elicicoltura, e ascoltando musica lirica. "Per me la campagna non è un mondo del tutto nuovo – spiega Crespi –. Mio padre era un veterinario e io volevo seguire le sue orme. Ricordo che mi svegliava alle tre di notte per assisterlo al parto delle bovine. Non mi dispiace ritornare a uno stile di vita slow, ma soprattutto recuperare valori che si erano un po’ perduti. In questo lungo, complesso, periodo della pandemia si sente il bisogno di riferirsi di nuovo a certi valori importanti, che per me sono la campagna, il ritorno alla natura, il ricordo di mio padre".

Ma si tratta pure sempre di una campagna a cinque stelle. La lumacheria di Crespi, uomo di casa nel mondo della gastronomia stellata come event manager dei Jeunes Restaurateurs a livello europeo, punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nei menu più blasonati. Con il sogno di portare tutti i più grandi chef coi quali collabora alla stessa tavola non appena l’incubo Covid sarà finito.

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