Cuore fratello, salvati 370 bimbi in 20 anni

L’onlus di don Claudio Maggioni ha anche pagato 200 interventi in Camerun e Nepal, e accolto 3.200 persone nelle sue “case“

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Vent’anni spesi al servizio dei bambini cardiopatici provenienti dalle aree più disagiate del mondo. È un bilancio dall’importante valore umano quello di Cuore fratello, l’associazione sandonatese che dal 2002 a oggi ha permesso a 370 bambini di diverse nazioni di sottoporsi a interventi salvavita al Policlinico San Donato, o in altre strutture attrezzate. La onlus fondata da don Claudio Maggioni ha inoltre coperto le spese mediche per le operazioni chirurgiche di quasi 200 giovanissimi pazienti in Camerun e Nepal, mentre 3.200 persone, provenienti da tutta Italia e dall’estero, hanno trovato accoglienza nelle case dell’ospitalità di Cuore fratello a San Donato e hanno così potuto stare accanto ai loro cari, in cura nell’ospedale cittadino. Ancora, quasi 20mila persone hanno trovato assistenza, in Nepal, nei campi medici sostenuti dall’associazione.

"Proprio in questi giorni – spiega don Maggioni – sono con noi quattro piccoli del Camerun e due della Costa D’Avorio, arrivati grazie alle donazioni di tanti amici in tutta Italia, per un intervento salvavita al Policlinico San Donato. I volontari si stanno facendo in quattro per garantire, a loro e ai loro accompagnatori, tutto il necessario e per aiutarli durante la permanenza in Italia. Siamo pronti ad accogliere tanti altri bambini che arriveranno nei prossimi mesi". I festeggiamenti per i vent’anni di Cuore fratello sono iniziati la scorsa primavera e proseguiti ieri sera al teatro Troisi di San Donato con la spettacolo di Giacomo Poretti “Chiedimi se sono di turno”, che ha fatto registrare il tutto esaurito. Un evento pensato "non per mettere in mostra noi stessi – ha detto Maggioni –, ma per dare visibilità al messaggio di speranza del Vangelo: la fiducia nell’umanità che è capace di dialogo e apertura. Dobbiamo essere ispirati al bene, accorgerci di quanto bene c’è accanto a noi e quanto possiamo contribuire ogni giorno. La disponibilità d’incontrarsi e aiutarsi a vicenda, nel quotidiano: è quanto abbiamo sperimentato in questi anni".

Alessandra Zanardi

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