Crolla il tetto dell’ospedale psichiatrico

Alla comunità di riabilitazione con 417 posti letto di Cernusco caduti cemento e travi d’acciaio. Un miracolo che nessuno si sia fatto male

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di Barbara Calderola

Un boato e poi il crollo. Così i testimoni raccontano lo schianto di un pezzo di tetto all’ospedale psichiatrico Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio. Una comunità di riabilitazione con 417 posti letto. "Tragedia sfiorata", dicono i lavoratori, ancora sotto choc. A cedere, lunedì alle cinque e mezzo del mattino, cemento e travi d’acciaio davanti alla cucina, l’angolo dei fornitori, nel seminterrato, "per fortuna non c’era nessuno in quel momento, ma di solito il via vai in questo punto è continuo. Le consegne di derrate per la mensa interna non si fermano mai. È un miracolo che non ci siano feriti - dice Luca Tripiedi, della Fp-Cgil Milano -. I dipendenti chiedono sicurezza, ci aspettiamo un chiarimento al più presto. In un ospedale come a scuola dovremmo sentirci protetti e invece i fatti dimostrano che non è così. In questo caso poi il pericolo è maggiore, per il tipo di struttura che è, i malati hanno più libertà di movimento di quanto non avvenga in altre specialità. Poteva finire male". L’incidente si è verificato mezz’ora prima dell’avvio turno, quando non c’era ancora nessuno in servizio. "E ha fatto la differenza. I colleghi sono spaventati, lavorare in quello scantinato fa paura a tutti, adesso", sottolinea Giulio Ponterio, rappresentante sindacale aziendale della Cgil. Ancore ignote le cause, ieri Ats e vigili del fuoco hanno portato a termine un sopralluogo, ma non c’è ancora una relazione, "recentemente non sono stati fatti interventi di muratura. Ora serve trasparenza - aggiunge Tripiedi - vogliamo capire cosa è successo e perché". Il tema di fondo "è quello degli infortuni, i numeri ci dicono che c’è molto da fare per arginare il fenomeno. In questa struttura ci sono già stati problemi sulla tutela della salute: qui si sono verificati 12 casi di malattia professionale, mancavano i sollevatori per i pazienti e gli operatori erano costretti a fare tutto a mano. Da qui, danni certificati, le richieste sono state accolte in toto". Ora, le attrezzature sono arrivate, "aspettiamo spiegazioni su manutenzioni e collaudi". L’ospedale ha incaricato "un ingegnere per una perizia, sarà l’esperto a spiegare cosa sia successo. Siamo dispiaciuti per l’accaduto, chiariremo tutto. Ma non c’erano state avvisaglie".

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