Covid, Galli: scuola irrilevante per i contagi? Non ci sto

Milano, 27 gennaio 2021 - Non è il momento di abbassare la guardia. Non ha dubbi Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive del Sacco di Milano, uno dei centri di riferimento dell'emergenza Covid-19 in Italia. "Dobbiamo continuare a stare maledettamente attenti. L'epidemia è lì e non se ne è andata. Siamo fra color che son sospesi" ha detto nel suo intervento in apertura dei lavori del XXII Congresso Nazionale di NeuroPsicoFarmacologia. "Già quando sono stati registrati più di 50 casi su 100mila abitanti, il Servizio Sanitario Nazionale ha mostrato i primi segni di criticità - ha spiegato - e anche sulle terapie intensive siamo in una situazione tutto sommato mal messa". 

Galli è tornato sul nodo della scuola in presenza. Per l'infettivologo milanese è "discutibile dire che le scuole sono irrilevanti ai fini della diffusione del contagio". "Dopo la riapertura delle scuole - ha sottolineato - è stato registrato un incremento del 24% delle infezioni. Incrementi si registrano in ogni situazione in cui si favorisce la riunione di più di dieci persone. Tra il 24 agosto e il 27 dicembre 203.350 contagi, l'11% del totale dei contagiati, erano in soggetti in età scolare. E i 14-18enni hanno una percentuale preponderante sul totale degli infettati in età scolare. Quindi quando si dice che la scuola è irrilevante, non ci sto".

Rispetto ai mesi più duri della pandemia per Galli ora c'è però un'arma importantissima: il vaccino."Il vaccino è la via per uscire da questo problema" dell'emergenza Covid. Per Galli, ci sono "quelli che non vorrebbero prendere il vaccino". Ovvero "i mal informati, gli esitanti e i complottisti. Su queste tre categorie hanno modo di intervenire tutti quelli che hanno la stessa idea del vaccino. Soprattutto in alcune aree del Paese e in ambito sanitario. E questo è tra il triste e il tristissimo", ha osservato.