Covid: commessa dell'asilo nido morta a 60 anni

Le mamme dei bimbi che frequentavano il nido di via Faravelli piangono la maestra che accoglieva le famiglie con il sorriso

Angela Cacciapuoti

Angela Cacciapuoti

Milano, 2 dicembre 2020 - «Il Covid si è portato via la nostra Angela". Continuano a dire "nostra", le mamme dei bimbi che frequentano il nido comunale di via Faravelli in zona Fiera, anche se in quell’asilo Angela Cacciapuoti non lavorava più da oltre un anno perché trasferita in un’altra sede. Sessant’anni, commessa, per decenni si è occupata dell’accoglienza di piccoli e genitori all’ingresso e di tutto quel che occorre per assistere le maestre. "E lo faceva sempre con il sorriso. Per tutte aveva una buona parola, mai l’ho sentita parlare male di qualcuno, aveva una sensibilità straordinaria. La considero una collega e non una commessa", sottolinea l’educatrice Maria. «Ora piangono tutte coloro che con lei hanno lavorato, anche in passato. Io l’ho conosciuta nel 1998: mi ha accolta come fossi sua sorella minore". L’ha vista per l’ultima volta sabato sera in videochiamata dal San Carlo. "Si preoccupava più per mia figlia di 11 anni, che al vederla con il casco per respirare si era intristita, che per lei. ‘Fammi un sorriso’, le diceva. Pensava sempre prima agli altri". Lunedì pomeriggio, il messaggio che non avrebbe mai voluto ricevere: "Angela non c’è più". Lascia il marito e una figlia di poco più di 30 anni. Soffriva di asma, raccontano amici e conoscenti, "e da poco le era stata riconosciuta la ‘fragilità’ sul lavoro, che le consentiva di restare a casa. Ma a casa era da appena una settimana quando ha iniziato ad avere i sintomi, il mese scorso: febbre alta, vomito, dissenteria, fiato corto".

Finché, una decina di giorni fa, è stata trasferita al San Carlo. Anche il marito nel frattempo era rimasto contagiato e ha sperato fino all’ultimo di vederla tornare, guarita. Ma così non è stato: la situazione si è aggravata sempre più, fino a quando il Covid ha compromesso del tutto i suoi polmoni. Su Facebook ci sono decine di messaggi di cordoglio: "Ho capito perché erano giorni che non si faceva sentire e non ha risposto a un mio messaggio...", scrive Alessandra. Sì, perché Angela aveva l’abitudine di dare il buongiorno e salutare a fine giornata tutte le persone a cui voleva bene. "Manifestava affetto in tutti i modi. Durante il primo lockdown - continua un’amica - aveva spedito un dono via posta a un’educatrice che aveva partorito. Un pensiero che nessun’altra, tra le colleghe, aveva avuto". Lorena aggiunge: " Il tuo sorriso era come i raggi di sole che filtrano da una finestra regalando luce, e quella luce non la dimenticheremo mai". Angela Cacciapuoti è la quinta dipendente comunale uccisa dal Covid: il 9 aprile è deceduto Massimiliano Dell’Aera, cinquantaseienne, un ausiliario impegnato nel giroposta.

Qualche giorno dopo è toccato a Orazio Uboldi, di 57 anni, che lavorava in via Bernina 12 agli uffici dell’Urbanistica e dell’Edilizia. Non ce l’ha fatta neppure Vito Prezzi, ausiliario in piazza Duomo 21, pure lui cinquantenne. E poco più di un mese fa il virus si è portato via pure l’agente di polizia locale Antonio Pontiggia, 59 anni, morto nella sua casa di Pieve Emanuele.

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