Cospito resta al 41 bis Gli anarchici milanesi: "Condannato a morte" Allerta al corteo Cobas

La reazione del circolo Galipettes dopo la sentenza della Cassazione. Alle 15 manifestazione da Loreto: previsto spezzone "per Alfredo". Timori anche su eventuali raid estemporanei in altre zone della città

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di Nicola Palma

"La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini per la revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito. Lo Stato lo ha condannato a morte!". La reazione del Galipettes è arrivata a pochi minuti dalla decisione della Suprema Corte di lasciare il detenuto cinquantacinquenne al carcere duro. E oggi pomeriggio gli anarchici si uniranno al corteo contro guerra, governo e carovita lanciato dalla sigla di base Si Cobas: partenza prevista alle 15 da piazzale Loreto, arrivo al parco Adil Belakhdim di via Padova 256.

Nei giorni scorsi, il circolo del Corvetto ha annunciato la presenza alla manifestazione con uno "spezzone solidale con Alfredo, contro 41 bis, ergastolo e tutte le prigioni": le previsioni della vigilia parlano di numeri contenuti (senza arrivi da altre città) e di una partecipazione limitata soltanto a una parte del percorso. Del resto, si tratta di un contesto del tutto diverso rispetto a quello che contraddistingue la campagna di mobilitazione pro-Cospito (a cui peraltro hanno preso parte in alcuni casi delegazioni di Si Cobas): è un’iniziativa regolarmente preavvisata alle forze dell’ordine, con un elenco di organizzatori e un tragitto definito, a differenza dei presìdi anarchici che in due occasioni si sono trasformati in cortei non autorizzati (come quello di viale Sabotino caratterizzato da scontri con la polizia e danneggiamenti in zona Porta Romana). Detto questo, il verdetto di ieri sera della Cassazione ha nuovamente innalzato il livello di tensione; di conseguenza, non è escluso che la pattuglia anarchica in piazzale Loreto sia più nutrita del previsto. L’area sarà in ogni caso presidiata in forze da polizia e carabinieri. Poi c’è l’altro fronte, ancor più imprevedibile: quello dei raid estemporanei in altre zone della città.

Intanto, dal reparto di medicina protetta del San Paolo, dov’è ricoverato da due settimane, filtra che Cospito – come peraltro da lui stesso preannunciato in caso di verdetto negativo della Suprema Corte – avrebbe deciso di interrompere nuovamente l’assunzione di integratori. L’ideologo del Fai-Fri avrebbe aggiunto di essere convinto che morirà "presto" e di sperare che "qualcuno dopo di me" continui "la lotta" contro il carcere duro. Chi ha avuto modo di parlarci nelle ultime ore lo ha trovato ancora lucido e in grado di reggere una discussione, seppur provato da più di quattro mesi di sciopero della fame. Oggi il cinquantacinquenne riceverà la visita del suo medico di fiducia.

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