Corteo No vax, neofascisti in testa

Manifestazione non autorizzata dal Duomo a piazzale Loreto: in strada anche estremisti di destra e anarchici

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di Nicola Palma

Il corteo non autorizzato di cinquemila No vax ha sfilato in centro per l’ottavo sabato di fila. Stesso copione dei weekend precedenti: niente preavviso alla Questura e partenza da piazza Fontana senza una vera meta. Unica novità, non di poco conto: i militanti di estrema destra, una ventina, non sono rimasti defilati, ma si sono messi alla testa dei manifestanti (seppur tra le proteste degli antivaccinisti duri e puri che si professano fieramente apolitici e apartitici) con gli striscioni "Giovani di sana e robusta costituzione" e "No green pass" con le "S" stilizzate delle Ss naziste; tra i neofascisti è spuntato Marco Mantovani, ex candidato sindaco di Forza Nuova, mentre è durata un amen la sortita dell’attuale aspirante primo cittadino Gianluigi Paragone. Presente (ma questo non è un inedito) pure il solito manipolo di anarchici, in fondo. Dopo aver superato piazza Duomo (tra il palco già montato per il Concerto per Milano e qualche scaramuccia con alcuni ragazzi), il corteo si è diretto verso piazza Scala, per poi proseguire lungo via Case Rotte, piazza Meda e corso Matteotti. Lì il primo cambio di programma: il tragitto prevedeva un tratto di corso Monforte e la svolta a destra verso via Borgogna (per aggirare il cantiere di San Babila), ma i manifestanti hanno girato in corso Venezia, poi percorso per intero nonostante il posizionamento dei mezzi della polizia e delle pattuglie dei ghisa indicasse di imboccare via Visconti di Modrone. Da quel momento, è iniziata una serie di blocchi stradali: ai Bastioni e agli incroci con viale Regina Giovanna e via Pergolesi. Effetto: traffico in tilt. Alle 21, a tre ore dall’inizio della protesta itinerante e con numeri dimezzati, l’approdo in piazzale Loreto.

In contemporanea con l’iniziativa negazionista, si è svolta l’iniziativa "NoNaziDay", alla quale hanno aderito Cgil, Cisl e Uil. Una giornata per "ricordare la storia" e lanciare l’allarme "sul riproporsi di idee e comportamenti nazifascisti" con Emanuele Fiano, Dijana Pavlovic e il presidente Anpi Roberto Cenati.

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