Corruzione, chiesti 7 anni per Confalonieri

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La Procura ha chiesto una condanna a 7 anni di carcere per Norberto Confalonieri, ex primario del Cto-Pini finito ai domiciliari nel 2017 con l’accusa di corruzione per una presunta sponsorizzazioni di protesi in cambio di denaro e imputato anche per lesioni ai danni di tre pazienti. La richiesta è arrivata ieri pomeriggio al termine della requisitoria del pm Cristian Barilli, titolare dell’indagine insieme al procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Per i due co-imputati del primario, due dipendenti della multinazionale sanitaria Johnson&Johnson, la richiesta è stata di 5 anni e 4 anni di carcere. "Sono stato distrutto da questa vicenda, mentre io facevo solo del bene. I pazienti fanno fatica a venire da me, vivo una condizione psicologica pesante", aveva detto il medico nel suo interrogatorio in aula la scorsa udienza. E anche: "Per l’ assicurazione, pago meno rispetto ai colleghi ed è il segno della mia professionalità". I pm Eugenio Fusco e Letizia Mannella contestarono al medico, oltre alla corruzione anche l’accusa di lesioni relative ai casi di tre persone finite sotto i suoi ferri (due lesioni colpose e una volontaria).

Confalonieri avrebbe, inoltre, secondo quanto sostenuto dai pm, ricevuto denaro e altri regali da quattro dipendenti della Johnson&Johnson e dalla B.Braun, in cambio dell’acquisto di protesi. Confalonieri, a seguito delle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Finanza, era accusato di avere incassato quasi 19mila euro per favorire l’acquisto di circa 360 protesi, tra i regali contestati rientrano anche le ospitate a programmi tv per ottenere un "significativo ritorno di immagine", interviste su quotidiani di tiratura nazionale, cene in ristoranti e "viaggi, soggiorni e altre spese a latere di congressi nazionali e internazionali" per un ammontare complessivo di oltre 36mila euro.

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