Coronavirus e Rsa, si indaga sulla strage dei nonni

Cartelle cliniche e documenti, segnalazioni e testimonianze per ricostruire i perché della catena di morti

La rsa Virgilio Ferrari in via dei Panigarola nel quartiere Corvetto

La rsa Virgilio Ferrari in via dei Panigarola nel quartiere Corvetto

Milano, 7 aprile 2020 - Acquisire documenti e cartelle cliniche. Raccogliere testimonianze e segnalazioni. Ricostrure giorno per giorno, insomma, la strage dei nonni. È quello che faranno i magistrati nelle indagini aperte dalla Procura sui casi di contagi da coronavirus nelle residenze sanitarie assistenziali milanesi, dove decine e decine di anziani sono morti e molti operatori si sono ammalati. Per ora si stanno muovendo soprattutto sul piano documentale, con l’analisi dei tantissimi esposti e denunce arrivati e delle carte presentate dalle varie strutture. Tra i vari fascicoli già aperti nei giorni scorsi, per diffusione colposa di epidemia e reati in materia di sicurezza del lavoro, anche quello, come si era saputo già il 2 aprile, nato dalle denunce di lavoratori dello storico Pio Albergo Trivulzio, dove nel mese di marzo sono morti 70 anziani.

Sono al lavoro su questo fronte i pm del dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavorò, guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano, che anche in queste ore si sono confrontati sugli accertamenti da effettuare. Altre indagini sulla mancanza di cautele, sia informative che di dispositivi, per prevenire il rischio dei contagi, infatti, sempre scaturite da denunce anche di familiari di vittime e da segnalazioni, sono in corso sull’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi ("nessuna negligenza in contagi del personale", ha sempre ribadito l’istituto), sulla Casa famiglia di Affori, quartiere di Milano, sull’istituto Golgi Redaelli, sulla residenza Lambrate e l’Ambrosiana, una nel quartiere Corvetto ma anche su altre Rsa del milanese, tra cui la Sacra famiglia di Cesano Boscone. "In tanti anni di servizio - ha raccontato all’ Ansa un’operatrice socio sanitaria della Rsa “Virgilio Ferrari“ di Milano - non ho mai visto una situazione del genere. Nell’ultimo mese sono morti circa 40 pazienti". Già a fine febbraio, ha spiegato, "abbiamo mandato una mail alla direzione tramite il sindacato per chiedere la disinfezione dei locali e di fornirci i presidi sanitari. Dopo un bel po’ di giorni hanno iniziato a darci le mascherine".

Indagini, quellle avviate dalla Procura, che comunque non saranno semplici data l’emergenza sanitaria, con le comunicazioni tra magistrati possibili solo in videoconferenza, attività di polizia giudiziaria limitate all’indispensabile, persino le autopsie bloccate. E anche la raccolta di testimonianze, di questi tempi, non potrà essere semplicissima. «Denunciamo la Regione Lombardia perché non possiamo più stare in silenzio e tacere rispetto a ciò che è accaduto e sta accadendo con la strage di vite nelle Rsa provocata dall’epidemia Covid19", scrivono in una nota gli esponenti di Europa Verde Angelo Bonelli, Francesco Alemanni, Domenico Finiguerra e Filiberto Zaratti, che spiegano anche di aver inviato alla Procura un esposto con il quale chiedono "l’apertura di un’indagine sulla gestione dell’emergenza Covid 19 da parte della Regione".

«È gravissimo - sostiene Europa Verde - che il giorno 8 marzo, in piena emergenza Covid-19, la Giunta della Lombardia abbia approvato una deliber a che chiedeva alle aziende territoriali sanitarie di individuare case di riposo, tra le 400 totali, dedicate agli anziani per accogliere e assistere pazienti Covid 19 a bassa intensità. Dopo le proteste di tante Rsa, ma non tutte, l’assessore Gallera ha rivisto la delibera ma in molte avevano già accettato, secondo la denuncia dei sindacati".  

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