Coronavirus, sogna di fare lo chef ma intanto cucina per l'ospedale Sacco

L'iniziativa è di uno studente di 19 anni del "Frisi". Tre aziende, tra panetterie e grossisti, hanno già aderito. Coinvolti anche altri due alunni

Da sinistra: Riccardo Tiritiello, Aurora Cabri e Ciro De Martino

Da sinistra: Riccardo Tiritiello, Aurora Cabri e Ciro De Martino

Milano, 15 marzo 2020 - “Mentre ero a tavola con la mia famiglia ho visto le immagini dei medici e degli infermieri impegnati in turni massacranti e mi sono chiesto che cosa potessi fare per aiutarli”. Il pensiero è quello di un ragazzo di 19 anni, Riccardo Tiritiello, studente all'ultimo anno dell'Istituto “Paolo Frisi” di Milano. Sogna di diventare un grande chef ma nel frattempo ha deciso di fare la sua parte nell'ambito dell'emergenza coronavirus. La sua famiglia ha una gastronomia al mercato coperto di Quarto Oggiaro. Ha quindi convinto sua padre e suo nonno a cucinare per l'ospedale Sacco e da mercoledì scorso, quotidianamente, cucina per i medici e gli infermieri curando anche la consegna.

Riccardo però, fin da subito, ha capito che non poteva essere solo in questa iniziativa. “Ho cercato di coinvolgere altre aziende di ristorazione e gastronomia – dice il giovane studente – e devo dire che in pochi giorni ci sono state già delle adesioni, nonostante ci sia ancora molta diffidenza verso questo tipo di iniziative. Qui al mercato di Quarto Oggiaro c'è il punto di raccolta per poi fare le consegne al Sacco ma credo che nei prossimi giorni riusciremo a fare delle consegne anche a Bergamo”. Le altre aziende che hanno aderito all'iniziativa di Riccardo sono la panetteria Moroni di Nerviano, Antonio Garavello e figli del mercato all’ingrosso di Milano e la panetteria “Dal chicco di grano al chicco di caffe” sempre di Milano. Per aderire basta scrivere all'indirizzo mail chefincorsia@gmail.com

Riccardo ha coinvolto nell'iniziativa anche due suoi compagni di scuola: Aurora Cabri e Ciro De Martino, che cucinano con lui. Lo hanno fatto anche domenica mattina, con grande passione e dedizione. E' una storia, questa, che in qualche modo riconcilia i giovani con le restrizioni imposte dal Governo, visto che molti ragazzi avevano affollato i locali della movida prima dell'ultimo decreto prendendo con molta leggerezza l'importanza delle limitazioni sociali per contenere il contagio.

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