Collezione Colnago, viaggio fra i miti dello sport

L’esposizione, che il mago della bicicletta ha voluto nell’officina di Cambiago, custodisce tesori, magliette originali, foto e installazioni

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di Barbara Calderola

Un allestimento pulito, frizzante come il suo patron, Ernesto Colnago. La Collezione, il Museo che il mago della bicicletta, 90 anni suonati, ha voluto nell’officina di Cambiago dove tutto cominciò nel dopoguerra, è uno scrigno che custodisce tesori capaci di far perdere la testa agli appassionati. Un viaggio nel mito fra 74 modelli che hanno scritto la storia dello sport, magliette originali, foto, installazioni.

Un percorso tagliato su misura dallo studio Antonio Lanzillo e Partners, Compasso d’oro 2020, e benedetto da don Mazzi sotto la foto di Papa Wojtyla, mentre riceve una bici da Colnago.

Con lui a brindare tre leggende del ciclismo, Beppe Saronni, Gianbattista Baronchelli e Gianni Motta. Tutti ad abbracciare il protagonista di una delle avventure imprenditoriali più avvincenti del Novecento fra il sudore e la povere masticata dai grandi che in sella hanno regalato emozioni indimenticabili a tutti gli italiani.

Dietro c’era sempre lui e adesso i suoi pezzi unici sono a disposizione di tutti, l’ultimo regalo al pubblico del fondatore: ci sono la Record dell’ora di Merckx, quella di Saronni del mondiale di Goodwood, le cinque perle vittoriose a Roubaix con la Mapei, per citare le più famose. Gioielli conosciuti in tutti i continenti e ora ciclisti di tutto il mondo potranno lustrarsi gli occhi con questi bijoux di artigianato tecnologico. In mostra ci sono 70 anni di uno sport che ha forgiato intere generazioni e che molto deve a un giovanissimo Ernesto, tutto genio e volontà. A 13 anni per entrare alla mitica fabbrica di biciclette Gloria di Milano come saldatore, modificò la data di nascita sui documenti.

E nel 1954, quando aprì la piccola bottega a Cambiago, 5 metri per 5, che adesso ospita la Collezione, il papà tagliò un gelso per realizzare il banco da lavoro: soldi non ce n’erano.

Ad aiutare l’uomo che ha sempre saputo guardare lontano a realizzare il sogno dell’esposizione il nipote, Alessandro Brambilla Colnago che ha lavorato giorno e notte al progetto.

Oggi e domani si potrà visitare il museo senza prenotazione (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30), poi le sale chiuderanno per le festività natalizie per tornare dal 10 gennaio (lunedì-giovedì 9.30-12.30 e 14.30-17.30, venerdì 9.30-13.30 con prenotazione sul sito www.lacollezioneec.com, aperto dal 9 gennaio). Ingresso gratuito (via Cavour 25).

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