Clonato numero verde della banca, truffe seriali

Milano, 24 ottobre 2020 - La trappola scatta con un sms, con la richiesta di cliccare su un link e digitare nome, cognome e codice cliente. Una volta agganciata la preda, dopo poche ore arriva una telefonata da un numero identico a quello del call center della banca e, con la scusa di bloccare operazioni sospette, i truffatori riescono a violare il conto online e farsi accreditare somme di denaro. "Fornendo questi codici ero convinto di bloccare le operazioni fraudolente – si legge nella denuncia che una delle vittime, un milanese di 54 anni, ha sporto ai carabinieri – ma in realtà il truffatore era il mio interlocutore, e con i codici ha potuto effettuare le operazioni indebite". Un gioco di specchi e un raggiro sofisticato, tecnicamente “vishing“, messo in campo grazie all’informatica, alla capacità affabulatoria del truffatore e all’assenza di controlli nella giungla del web. Una serie di otto truffe compiute sempre con la stessa modalità sono arrivate sul tavolo di Federconsumatori Milano, che sta fornendo assistenza alle vittime. Sono correntisti di Intesa Sanpaolo, ma il fenomeno riguarda tutte le principali banche.

"Da mesi – spiega il presidente, Carmelo Benenti – riceviamo inoltre chiamate di persone a cui arriva un messaggio a firma “Gruppo Isp“, che rimanda all’acronimo di Intesa". La dinamica, come emerge dalle denunce consultate dal Giorno, è quasi sempre la stessa. "Sul mio telefono cellulare ricevevo un messaggio nel quale la presunta sicurezza della banca Intesa Sanpaolo mi inviava un link per confermare la mia identità a seguito di accessi insoliti", ha fatto mettere a verbale il 54enne truffato. L’uomo ha fornito nome, cognome e codice cliente e, il giorno dopo, ha ricevuto una telefonata. "Un uomo, presumibilmente dell’Est Europa, si è presentato come un operatore della Banca Intesa – ha raccontato – e mi ha riferito che avremmo dovuto bloccare una operazione fraudolenta. Allarmato dalla cosa ho chiesto all’operatore, per mia sicurezza personale, di contattarmi da un numero verde così da poter essere sicuro di parlare con un vero dipendente". Chiamata che, poco dopo è arrivata, da un numero identico a quello del call center Intesa, “clonato“ con un programma. Così il truffatore è riuscito a fugare i sospetti della vittima, trovando campo libero.

"Per bloccare l’accesso fraudolento l’uomo ha detto che mi avrebbero mandato un Sms con un numero da comunicargli - ha proseguito – e comunicandoglielo ho inavvertitamente autorizzato l’utilizzo del mio home banking su un altro dispositivo cellulare. Successivamente ho ricevuto un altro messaggio con un alto codice con il quale ho autorizzato il prelievo di euro duemila". Quando ha compreso di essere stato raggirato il 54enne ha bloccato il conto, ma nel frattempo la somma era già sparita. Dinamica identica per una 65enne di Sesto San Giovanni, un’altra vittima, indotta a effettuare ben tre bonifici da 1499, 499 e 500 euro. Una volta bloccato il conto, inizia l’odissea per cercare di recuperare il denaro. Difficoltà denunciate da Federconsumatori: l’istituto di credito, nei casi segnalati, ha risposto con una lettera in cui si dichiara "totalmente estranea all’accaduto", negando quindi il rimborso. "Hanno chiesto alla popolazione di essere più informatizzata, cambiando il sistema di pagamenti e diventando per forza “smart“ – attacca Benenti – senza effettuare una vera prevenzione e abbandonando il truffato a se stesso". La banca sottolinea che le richieste di rimborso "vengono valutate caso per caso con i clienti". E spiega di aver avviato campagne informative contro le truffe, rilanciando un messaggio: "La banca non chiede mai codici ai clienti con telefonate, email o sms".