Cinquecento classi in quarantena

Così è iniziata in Lombardia l’ultima settimana di "emergenza". Ma alle superiori i contagi iniziano a calare

Didattica a distanza verso l’addio

Didattica a distanza verso l’addio

Milano - Nelle scuole lombarde è iniziata con cinquecento classi e 7.823 studenti più sette lavoratori in quarantena quest’ultima settimana di stato d’emergenza pandemica (che in Italia finisce con oggi).

Dieci sezioni più della settimana precedente, sempre in aumento come dalla seconda settimana di marzo a questa parte, ma con un balzo un po’ più contenuto rispetto a quello registrato tra il 13 e il 20 marzo (+ 160, passando da 330 a 490 classi in Dad), anche nella provincia di Milano che domenica scorsa contava 198 sezioni, 2.426 alunni e tre lavoratori in quarantena, rispettivamente otto classi in più, 68 ragazzi e 10 operatori in meno di una settimana prima. Un altro timido segnale di rallentamento, nel bollettino diffuso ieri dall’assessorato regionale al Welfare e riferito, come sempre, alla settimana precedente, lo mandano i contagi, che tra la prima e la seconda settimana di marzo erano tornati a crescere in tutte le fasce d’età ma nell’ultima hanno invertito la tendenza tra i ragazzi più grandi: 2.652 quattordici–diciottenni infettati in tutta la Lombardia, quasi duecento in meno rispetto ai 2.840 della terza settimana del mese.

Il calo dei contagi tra i ragazzi delle superiori, sin dal rientro a scuola dopo le vacanze di Natale, a gennaio aveva anticipato la discesa della quarta ondata carburata a Omicron 1 nella popolazione lombarda; discesa poi interrotta alcune settimane fa dal passaggio del testimone alla ancor più infettante variante Omicron 2 (e dall’allentamento delle misure di contenimento, e nell’applicazione di quelle vigenti). I 12-19 enni (e, tra loro, soprattutto i più grandi) nella popolazione studentesca sono i più vaccinati: in Lombardia nove su dieci hanno avuto almeno un’iniezione e il 58% dei vaccinati ha fatto anche la dose “booster“, che ha appena superato i sette milioni di somministrazioni tra la popolazione lombarda di ogni età.

Mentre tra i bimbi delle elementari, che costituiscono il grosso della popolazione dei 5-11 enni, vaccinabile da metà dicembre ma vaccinata per appena il 42% in Lombardia, i positivi continuano a crescere più che in tutte le altre fasce d’età: 4.375 la scorsa settimana, seicento più della precedente, con 94 classi in Dad, in aumento del 50% rispetto alla settimana precedente nonostante alle primarie, come all’asilo, la quarantena al momento scatti (solo per i non vaccinati o guariti da meno di 120 giorni) al quinto caso in una classe, anziché al secondo come avviene alle superiori e alle medie. Che sono (le medie) seconde solo alle elementari per aumento dei casi: 2.517 tra gli 11-13 enni la scorsa settimana, 358 più della precedente, con 185 classi in quarantena, più di tutti gli altri ordini e gradi nonostante coprano solo tre anni contro i cinque di elementari e superiori. Quello diffuso ieri era il penultimo monitoraggio sulle scuole dell’era emergenziale: dalla prossima settimana (anzi, da domani) la Dad sparisce, staranno a casa solo i positivi e l’unica differenza tra vaccinati o guariti e non saranno i 7 o 10 giorni d’isolamento prescritti in caso di contagio.

Intanto, il penultimo bollettino generalista quotidiano della Lombardia in fase emergenziale, ieri, s’è chiuso con 9.479 nuovi contagiati in tutta la regione, il 12,7% dei tamponi positivi, i ricoverati Corona ancora in lento aumento nei reparti ospedalieri (+26 in ventiquattr’ore, a 1.036) e quelli in terapia intensiva sempre in lenta diminuzione (meno 3, totale 43). Nell’ultima settimana, ragiona il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti nel suo monitoraggio, i ricoverati Covid in rianimazione sono diminuiti complessivamente di 4 e quelli nei reparti sono aumentati di 96; il numero dei decessi (134) è sostanzialmente in linea con le ultime due settimane (130 e 132 rispettivamente), nonostante i contagi, 58.007 in Lombardia in una settimana, siano aumentati del 6% rispetto alla scorsa e del 38% rispetto a due settimane fa.

 

 

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