Cascina Caremma, un modello vincente

L’antesignana degli agriturismi lombardi tra biologico, allevamenti, spa. E serate dedicate al vino

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di Mariachiara Rossi

Alle porte di Milano, nell’incontaminato Parco del Ticino, sorge Cascina Caremma, antesignana degli agriturismi lombardi, un complesso che si estende su 120 ettari, dove è possibile vivere un’esperienza a diretto contatto con la natura immersi nella campagna lombarda tra vigneti, filari e animali che pascolano allo stato brado, ritrovando il legame perduto con il territorio e saggiando da vicino un sistema basato sull’autosufficienza alimentare. Un modello vincente, che nel tempo ha fatto strada, nato dall’idea di Gabriele Corti, agronomo appassionato di biologia che nel 1989 scelse di investire sul territorio rilevando un’azienda agricola che dal ‘700 fino a metà ‘900 fu di proprietà dei duchi Visconti di Modrone discendenti dagli Sforza di Milano, per ripristinare un modello ottocentesco di vita agreste. "Dopo essermi laureato in scienze agrarie ho incominciato a fare l’agricoltore: ho acquistato la cascina aprendo un mutuo sostanzioso con l’intenzione di riconvertire le colture con metodi di agricoltura biologica e restaurare gli edifici abbandonati in rovina mantenendoli fedeli alla struttura originaria", racconta Gabriele Corti. Campi di cereali, tra cui riso biologico, mais da polenta, segale, poi allevamenti di suini allo stato brado con i quali si producono circa una trentina di salumi diversi tradizionali, bovini al pascolo di Razza Fassona Piemontese, e un laboratorio di trasformazione in cui vengono stagionati i salumi di Cascina Caremma secondo il metodo tradizionale.

La visione del suo fondatore è però più lungimirante e già nei primi anni ’90 si percepisce l’esigenza da parte dei turisti della zona e dei residenti di ampliare l’offerta del territorio offrendo un punto di appoggio dove soggiornare per brevi periodi. "All’inizio le stanze erano delle camerate per circa una decina di persone nelle quali accoglievamo delle scolaresche: all’epoca la normativa vigente in regione non contemplava neppure la possibilità di soggiornare in cascina e in questo senso siamo stati davvero dei pionieri. Il nostro segreto è la capacità di rinnovamento e di creare situazioni sempre nuove". Una cascina che rifiuta la chimica e che guarda al futuro riprendendo gli usi del passato: l’attività agrituristica è subito un successo, tanto da riscuotere l’immediato interesse dei turisti di prossimità della metropoli, che vedono nella piccola contrada l’occasione per evadere dallo stress cittadino e dei visitatori stranieri attirati dalle bellezze naturalistiche del parco. Alla fine degli anni ’90 la struttura ricettiva contempla un ristorante da 160 coperti, un hotel da 14 camere e 35 posti letto, ma le potenzialità di crescita sono sotto gli occhi di tutti. Nel 2000 il proprietario ha incominciato a pensare al centro benessere e nel 2005 è nata la prima spa agrituristica in Italia, dotata di speciali idro-terapie, in tinozze lignee, come i bagni di riso, di vino, di lavanda e di fieno "Le nostre terapie impiegano undici tipi di cosmesi ricavati dai nostri prodotti agricoli". Nel 2007 vede la luce la cantina di Cascina Caremma con quattro vini provenienti da vitigni di Freisa, che vengono presentati assieme a quelli di viticoltori ospiti, all’interno di serate a tema ogni giovedì di ottobre e novembre. "I percorsi agroambientali didattici ci consentono di insegnare a tutti, grandi e piccini, le tecniche sperimentali che utilizziamo, imparando a conoscere la storia del territorio con pannelli e audio guide". I filari del vigneto sono frutto di uno studio approfondito da parte del proprietario che circa una ventina di anni fa ha scoperto che nello stesso luogo fino al 1950 era collocato un appezzamento di uva freisa. Partendo da questa scoperta è stato reimpiantato il vigneto e utilizzato un sistema di coltivazione tipico della vite di pianura con metodo biologico, l’unico in tutta la provincia milanese. Oggi dalla cantina di Cascina Caremma si producono quattro tipologie di vini: due rossi, il Mes e Mes e il Caremma, e due rosati, il Röselin e il Freisant. A questo proposito la struttura propone otto serate a tema tra ottobre e novembre in cui a turno un viticoltore presenta la propria produzione, riscoprendo la storia vitivinicola del territorio.

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