Milano, allarme abusivi: "La mia casa ancora occupata"

Dieci tentativi di sgombero a vuoto, bloccati dagli antagonisti

In via Pietro Crespi un’abusiva ha reagito con violenza allo sgombero colpendo un fotografo

In via Pietro Crespi un’abusiva ha reagito con violenza allo sgombero colpendo un fotografo

Milano, 24 aprile 2018 - Una decina di tentati sgomberi alle spalle, l’ultimo mercoledì 11, e l’appartamento è ancora occupato. Ogni mese un intervento a vuoto, con tanto di forze dell’ordine presenti e fabbro mobilitato. E l’odissea va avanti da oltre un anno. «Col senno di poi - spiega - non lo comprerei più». Il proprietario della casa in questione, che si trova in via Cialdini, zona Affori, è Andrea Varvara, dipendente comunale di 38 anni che ha deciso di acquistare per investimento l’appartamento, messo all’asta dal Tribunale.

Alloggio, spiega, che risultava occupato irregolarmente al momento della vendita. «Ma speravo che, come solitamente avviene in questi casi - sottolinea - lo sgombero sarebbe stato eseguito entro pochi mesi». Una storia che ricorda quanto accaduto venerdì in via Pietro Crespi, tra viale Monza e via Padova: un alloggio acquistato sempre all’asta, che era occupato da due anni, è stato “liberato” al quindicesimo intervento di sgombero. Ma gli occupanti abusivi non hanno risparmiato schiaffi e spintoni ai presenti (tra cui un nostro fotografo), come riportato sul Giorno.

«Non c'è solerzia delle istituzioni per garantire un diritto», aveva evidenziato l’avvocato del proprietario della casa di via Crespi, su queste pagine. L’odissea riguarda ora un immobile, un bilocale in via Cialdini, che Varvara ha comprato il 23 marzo del 2017. «Da più di un anno non riesco a entrarci - racconta - dentro c’è una donna marocchina con un bimbo di 5 anni».

Ogni mese un tentato sgombero alla presenza del custode giudiziario, della polizia, del fabbro per la messa in sicurezza degli accessi. Perché lo sgombero non viene portato a termine? «Ogni volta si presentano militanti di centri sociali che organizzano una mini manifestazione in strada per bloccare l’intervento sostenendo che la signora occupante sia in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare. Ma finché non le verrà assegnata dovrò rimetterci io? L’intervento non va mai a buon fine per questioni di ordine pubblico. Ma io ho già pagato la casa, altri soldi mi serviranno per ristrutturarla, e ho ancora le mani legate. Non lo trovo giusto». Sgombero rinviato al 15 maggio. «Sarà la volta buona?», conclude Andrea Varvara. Una vicenda analoga a quella di tanti altri milanesi che hanno acquistato regolarmente appartamenti e si trovano nell’impossibilità di entrarci o di assegnarli a inquilini.

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