Caos scuola, un supplente su quattro rinuncia. E il 65% non accetta il sostegno

Caccia ai docenti dopo il caos graduatorie. La denuncia: "Frenati dal Covid o dal reddito di cittadinanza?" Il provveditorato rafforza la task-force

Il direttore regionale Augusta Celada e il provveditore di Milano Marco Bussetti

Il direttore regionale Augusta Celada e il provveditore di Milano Marco Bussetti

Milano, 1 ottobre 2020 - Il 65% degli insegnanti non ha scelto il sostegno, nonostante si fosse fatto avanti, avendo tre anni di insegnamento alle spalle o addirittura la specializzazione. E per il posto comune alle elementari stanno ancora scorrendo le graduatorie: 1.500 le cattedre vacanti da assegnare, si è oltrepassato il candidato numero tremila. "Erano 5.600 - fa i conti Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano -. Ne hanno convocati 3.100 (alle 17 di ieri, ndr). E di questi hanno accettato in 800. Poco più di un quarto. Per coprire le cattedre e consentire il tempo pieno i giorni si allungano". Si scorrerà la seconda fascia, si passerà poi alle graduatorie di istituto delle scuole. Intanto ci si interroga.

"Perché non accettano? - scuote la testa Sambruna - Milano costa troppo? Per il Covid? Ma sono due elementi che quando queste persone hanno presentato la domanda, a luglio, conoscevano già. Oppure preferiscono tenersi il reddito di cittadinanza o la disoccupazione? Non lo sappiamo, ma a questo punto il problema non è solo una questione di procedura, che non funziona". Anche perché la posta in gioco è un anno di lavoro, fino al 31 agosto, non una sostituzione breve. "Se non si accetta la destinazione dopo averla scelta, si dovrebbe perdere il diritto a strumenti di assistenza oppure i nomi andrebbero cancellati dalla graduatoria. Non si può andare avanti così - sottolinea il sindacalista -. È ora che il fenomeno venga analizzato a Milano. I tempi si allungano ancora e a rimetterci sono le famiglie e gli studenti". Soprattutto i più fragili, che avrebbero diritto a un sostegno in più. "Per il sostegno sono stati convocati 1.400 candidati e hanno accettato in 600 a fronte di 1.700 disponibilità - ribadisce Sambruna –. E quello che sta accadendo sul posto comune ci dice che non hanno rinunciato per prendere una cattedra".

Nel frattempo la task-force dell’ufficio scolastico milanese è stata rafforzata col supporto della direzione centrale regionale: 30 le persone al lavoro per velocizzare le procedure e quella che si sta profilando come una vera “caccia al supplente“. "Anche oggi negli uffici di Milano si lavora intensamente per le operazioni di nomina dei docenti da Gps (la nuova graduatoria provinciale per le supplenze, ndr) per le scuole di ogni ordine e grado - spiega sul suo profilo Facebook il provveditore ed ex ministro Marco Bussetti, postando la foto che lo ritrae accanto alla direttrice generale Augusta Celada -. Da settimane siamo impegnati senza sosta per correggere le tante anomalie del software che ha causato disagi in tutto il Paese, con l’unico obiettivo di ridare certezze ai nostri ragazzi, alle loro famiglie e al mondo della scuola".

«La task-force dedicata, che ho voluto creare da subito per rispondere all’emergenza, è stata potenziata grazie alla collaborazione con il direttore dell’ufficio regionale Augusta Celada, a cui va il mio personale ringraziamento - continua Bussetti -. Ho voluto condividere con lei lo sforzo sostenuto dagli uffici che hanno vagliato più di 112.750 domande, oltre che a circa 4.000 correzioni, un numero non molto distante da quello, per esempio, dell’intera regione Veneto e superiori ad altre regioni. Condivisione, cooperazione ed ascolto: così rispondiamo all’urgenza delle scuole di avere insegnanti, senza farci fermare dalle polemiche che rischiano di fare solo male ai nostri studenti".

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