Caos Regione Lombardia, Moratti: "Fontana mi promise passaggio di testimone". Lui: "Falso"

"O con noi o contro di noi", tuona il governatore. La Lega è al suo fianco e invoca le dimissioni della vicepresidente: "Se qualcuno ha cambiato idea o squadra si faccia da parte"

Letizia Moratti e Attilio Fontana

Letizia Moratti e Attilio Fontana

Milano, 29 settembre 2022 - Attilio Fontana e Letizia Moratti sono a un millimetro dalla rottura. Il presidente della Regione Lombardia e la sua vice con delega al Welfare sono da mesi ai ferri corti: un irrituale scontro, tutto interno alla Giunta, con in palio la candidatura a governatore alle Regionali del 2023. Finora era stata la Moratti a chiedere a più riprese un chiarimento alla coalizione di centrodestra per capire se fosse ancora valida la promessa che la stessa Moratti dice di essersi sentita fare quando, in piena emergenza Covid, le fu chiesto di entrare nell’esecutivo lombardo: la promessa di una candidatura proprio nel 2023.

Giovedì sera è stato, invece, Fontana ad annunciare "un chiarimento netto e definitivo", con la sua vice. E da Palazzo Lombardia non lo nascondono: il chiarimento in questione è di quelli che possono concludersi con un ritiro delle deleghe assessorili. Ad innescare la deflagrazione definitiva sono state le parole proferite dalla Moratti in un’intervista su Rai 3: "Sono stata chiamata dal presidente Fontana in un momento difficile e ho accettato per responsabilità e amore per la mia regione, con l’impegno parallelo di un passaggio di testimone a fine legislatura". Quell’"impegno parallelo", altrimenti chiamato "promessa", sarebbe quindi stato preso da Fontana. Ma non è finita: "Ho lavorato e lavoro coerentemente a quell’impegno ma coerentemente a quelle indicazioni ho costruito anche una rete civica". Moratti rifiuta, infine, di far sapere per chi ha votato alle Politiche.

Da qui Fontana: "Il primo dato sorprendente è che Letizia Moratti non dichiari di aver votato domenica per il centrodestra. Poi, contrariamente a quanto da lei affermato, non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato. È una prerogativa dei partiti allora come oggi. Non era né allora né oggi nella mia disponibilità. Come tutti sanno non sono cariche ereditarie. Quindi non è molto chiaro quale spirito di servizio invochi se la condizione era quella di essere nominata vicepresidente e anche candidata presidente. A questo punto, però, sono io a chiedere un chiarimento netto e definitivo, già dalle prossime ore, a Letizia Moratti: perché una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare: con noi o contro di noi".

Al fianco del governatore Fontana, si schiera Fabrizio Cecchetti, coordinatore lombardo della Lega: "C'è stupore e sconcerto per un assessore come Letizia Moratti che ha lavorato e sta lavorando in una giunta di centrodestra, ma che da mesi annuncia di volersi candidare con altri partiti, appoggiata magari anche dalla sinistra. Con coerenza, ne tragga subito le conseguenze. Con tutte le sfide che attendono la Regione Lombardia nei prossimi mesi, non abbiamo tempo da perdere con dubbi, polemiche o ambizioni personali - aggiunge -. Avanti con Attilio Fontana e la sua squadra, premiata da oltre il 50% dei voti anche domenica scorsa. Se qualcuno ha cambiato idea o squadra si faccia da parte». 

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