Campus Mind: sì al progetto. Operazione da 338 milioni: a luglio la prima pietra

Il piano definitivo approvato in Cda con un solo voto contario (tra gli studenti) e un astenuto. L’ateneo occuperà 210.000 metri quadri. Cinque corti ed edifici in mattoni: tributo alla Ca’Granda

Il rendering

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Milano - Si chiude con un solo voto contrario (tra i rappresentati degli studenti) e un astenuto (tra il personale tecnico e amministrativo) la partita della Statale, che prepara le valigie per Rho. Destinazione “Mind“ - nel 2026 - per le facoltà scientifiche (Matematica e Informatica escluse, che restano in Città Studi). Ieri pomeriggio, in Cda, l’ultimo atto di una storia cominciata sette anni fa e non priva di ostacoli, battaglie e revisioni. È stato approvato il progetto definitivo del campus, che si svilupperà su una superficie di circa 210.000 metri quadri: 111.314 metri quadri gli spazi occupati da ’funzioni universitarie’ tra cui 18.376 metri quadri di aule (per 10.241 posti), 8.538 metri quadri di biblioteca, 15.165 metri quadri di laboratori di ricerca avanzata e altri 35.525 di laboratori. Cinque le corti circondate da altrettanti edifici in mattoni: un tributo alla Ca’ Granda. Frequenteranno le lezioni qui dai 18mila ai 20mila studenti, per un totale di 23mila persone, contando ricercatori, docenti e personale.

"È una data storica", non hanno dubbi dalla Statale. A luglio la posa della prima pietra, che non sarà “isolata“, ma avverrà in contemporanea con i cantieri in Città Studi, che partiranno da via Celoria 2. Un messaggio forte e chiaro, figlio del cambio di politica e di governance nell’estate del 2018: "La Statale sarà tripolare", ricorda da allora il rettore Elio Franzini. Quartiere generale in via Festa del Perdono, polo scientifico a Rho, resta Città Studi che, oltre a Matematica e Informatica, ospiterà Beni culturali (che lascia via Noto) e i musei dell’ateneo. Nel 2020 il raggruppamento di imprese Lendlease si è aggiudicato l’appalto di project finance. E sempre a Lendlease è stata affidata l’opera di progettazione, costruzione e gestione del nuovo campus. La concessione avrà una durata di 30 anni e 11 mesi, di cui un anno per la progettazione esecutiva, tre di cantieri e 26 anni e 11 mesi di gestione. Un’operazione da 338 milioni euro: il contributo pubblico sarà di circa 158 milioni di euro (135 milioni stanziati per la valorizzazione dell’area Expo 2015 nell’ambito del “Patto per la Lombardia” e 23 milioni coperti con fondi di ateneo). Lendlease partecipa per circa 180 milioni di euro, a fronte di un affitto annuo di oltre 20 milioni, che sarà versato dall’ateneo per disponibilità, servizi ed energia. "L’approvazione del progetto definitivo del nuovo Campus delle facoltà scientifiche in Mind segna una tappa di rilievo fondamentale - il commento del rettore Elio Franzini -. Sono particolarmente orgoglioso che il nuovo insediamento possa realizzarsi in un’ottica di integrazione con il piano di rilancio di Città Studi, luogo di nascita delle nostre facoltà scientifiche".

Il piano strategico era stato anticipato in mattinata in Senato accademico. "Rispetto al 2018 sono stati fatti passi in avanti, abbiamo fatto da pungolo - sottolinea Benedetto Longobardi, senatore accademico di UniSì -, Città Studi resta e penso al tema delle residenze su Mind, dove ne sono previste mille e ne hanno annunciate di ulteriori. Abbiamo ancora riserve. Resta il tema dei servizi e dei trasporti per raggiungere Mind, che non devono avere un prezzo maggiorato e vanno potenziati. Ricordo quando è stata aperta Bicocca, oggi molto più collegata. Iniziamo a lavorare per non essere impreparati".

L’unico voto contrario al piano è arrivato da Studenti Indipendenti, con Flavia Faccini, rappresentante in Cda. "Attualmente l’area di Expo è scarsamente collegata al resto della città, lontana dalla fermata della metro e anche dalle altri sedi dell’università - ricorda -, nonostante la stretta correlazione tra alcuni corsi che saranno ’a cavallo’ tra Mind e Città Studi, visto che Matematica e Informatica restano lì. Ci sono lacune, da qui il voto contrario. Fermo restando che lavoreremo per rendere più accessibile il campus visto che è ancora più certa la sua realizzazione". Ha votato sì “Obiettivo Studenti“: "Pieno sostegno al piano - sottolinea Tommaso Bertacco - senza soprassedere agli elementi di criticità. È di primaria importanza che l’opera risponda alle esigenze urgenti della comunità studentesca: numero adeguato di residenze, collegamento al contesto cittadino, creazione di spazi di ristoro e di studio. Riteniamo, però, il Campus Mind un’enorme occasione".

 

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