Cadavere carbonizzato, ricercato si nascondeva nell'armadio a casa della nonna

Già fermati quattro uomini per l'omicidio del filippino di 36 anni, Villamar Glenn Padilla, a Novate Milanese

Il luogo in cui è stato trovato morto Glenn Padilla Villamar, a Novate Milanese

Il luogo in cui è stato trovato morto Glenn Padilla Villamar, a Novate Milanese

MIlano, 1 dicembre 2015 - Il suo nascondiglio era la casa della nonna, in particolare l'armadio di una camera. Il 32enne Davide Ruvolo, ovvero il quinto uomo ricercato da luglio per l'omicidio del filippino 36enne Glenn Padilla Villamar di Canabautuan Ciry (Filippine), trovato morto carbonizzato il 26 gennaio 2015 a Novate Milanese.

Sabato notte, quando sono arrivati i carabinieri di Monza per arrestarlo, Ruvolo si era nascosto in un'intercapedine situata dietro ad un armadio della camera da letto, a cui si accede spostando un pannello interno al mobile. Ricercato dalle forze dell'ordine dallo scorso luglio in quanto indiziato di soppressione di cadavere, il suo arresto, spiegano oggi i carabinieri di Monza che hanno condotto l'indagine assieme ai colleghi di Milano, giunge all'esito di una serrata attività di controllo degli abituali luoghi di frequentazione e ritrovo del 32enne. Le perquisizioni e i controlli dei militari dell'Arma hanno permesso di tagliare i legami di Ruvolo con eventuali fiancheggiatori. L'uomo, trovandosi isolato, aveva trovato rifugio nell'abitazione della nonna paterna. L'anziana, il 7 luglio scorso, era presente al momento dell'esecuzione del fermo, emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Paolo Filippini, a cui il nipote si era volontariamente sottratto. I locali della sua abitazione erano già stati perquisiti.

Il corpo di Villamar era stato trovato carbonizzato, depezzato, in posizione prona e con i polsi legati con cavo metallico dietro la nuca nei pressi del quartiere popolare milanese di Quarto Oggiaro. Le indagini hanno iniziato a percorrere la pista della criminalità organizzata, salvo poi essere reindirizzate dalla sopravvenuta identificazione della vittima, attraverso un tatuaggio, una protesi ortopedica e, in ultimo, dall'esito delle comparazioni dattiloscopiche rilevate sulla mano sinistra rimasta quasi integra. Villamar conviveva con una connazionale nella città di Biella, in Piemonte, e aveva trascorsi giudiziari nel Milanese nell'ambito del traffico di stupefacenti. Con la cattura di Davide Ruvolo si conclude l'attività investigativa dei carabinieri sull'omicidio di Villamar. Già il 7 luglio scorso erano stati eseguiti dei provvedimenti di fermo nei confronti di due cittadini filippini: il 25enne John Carlo Lardzibal e Pascual Buidon, entrambi disoccupati e pregiudicati. Il 27 luglio 2015 erano stati sottoposti a fermo altre due persone: Chester De Mesa, di 27 anni, dipoccupato e pregiudicato, e del 57enne Luigi Ruvolo, padre di Davide Ruvolo: i due sono indiziati di omicidio doloso, distruzione e soppressione di cadavere.

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