Buche a Niguarda come in via Bramante, denuncia da Città Studi: "Io, caduto 10 giorni fa"

Dopo il video-denuncia del comico Giovanni Storti spuntano decine di segnalazioni: "In via Ornato voragini accanto ai binari del tram". “Disabili pirati“: problemi sul pavè

La situazione buche in via Ornato

La situazione buche in via Ornato

Dopo il video-denuncia ironico del comico Giovanni Storti del popolare trio Aldo, Giovanni e Giacomo pubblicato su Instagram nei giorni scorsi per puntare il dito contro le buche di via Bramante ("sono ferite che sanguinano"), poi sistemate, sulle social street di quartiere che hanno Facebook come vetrina compaiono altre segnalazioni. "Abbiamo strade inguardabili, impraticabili. Ma che importa, tanto la vita è la nostra, le ruote sono le nostre e i cerchioni piegati sono i nostri". Questa riguarda via Ornato, a Niguarda: il commento è scritto su “Noi di Niguarda!“ da un cittadino sotto un post con foto eloquenti che mostrano voragini lungo i binari del tram.

Buche da record

Buche che si sono espanse fino a 52 centimetri di superficie, profonde anche dieci. "Un problema non da poco attraversare la strada", assicura un ragazzo disabile mentre avanza a fatica a bordo del suo mezzo elettrico. "Aspettiamo che qualcuno si faccia male seriamente per sistemare il tutto?", scrive Luca, l’autore del post, residente dalla zona, che per spostarsi utilizza lo scooter. Una situazione gemella a quella di via Bramante. Cambia solo il quartiere. "Sanno fare solo rattoppi", "è una roulette russa per motociclisti", si legge tra i commenti. "Tratto riasfaltato nell’estate/autunno 2020 – specifica un altro abitante –, senza peraltro tenere conto degli scolmatoi che in più parti sono stati praticamente ricoperti dal nuovo manto stradale, ed è già così. Se qualcuno ci “volerà“ dentro, in scooter o bici, si piangerà come sempre".

L'appello dei pedoni

L’appello per "una manutenzione efficace" arriva anche dai pedoni di altre zone, soprattutto anziani e con problemi di deambulazione come Roberto Galimberti, di 74 anni, invalido all’80%, con un pacemaker, che cammina reggendosi a un bastone. "Io sono caduto molte volte a causa delle buche – racconta al Giorno –, l’ultima una decina di giorni fa in via Marescalchi, vicino viale Argonne, perché ci sono troppi avvallamenti. Ogni volta impiego giorni per riprendermi, date le mie condizioni di salute". Aggiunge che "dalle ultime lastre che ho fatto è emerso che due vertebre coccigee non sono ben saldate. Ma non saprei dire quale sia la caduta “responsabile“.

I punti più insidiosi

I punti più insidiosi spesso sono tra il marciapiede e la strada, dove si formano “onde“ e crepe che nessuno sistema. E restano anni, finché non ci sono cantieri per i sottoservizi o altro. Mi piacerebbe che ci fosse più attenzione alle strade. Io mi muovo sempre a piedi e come me tanti altri anziani". Aggiunge che "i tram più vecchi sono molto alti e faccio fatica a salirci dal marciapiede. Quindi, ad esempio, per prendere la linea 5 raggiungo il capolinea in fondo a via Amadeo, dove il marciapiede è un po’ più alto e quindi salgo con meno fatica. Questo però comporta dover camminare per una fermata in più". Interviene anche Andrey Chaykin, trentenne, fondatore di “Disabili pirati“ e di “Abbatti le barriere“, pendolare in carrozzina, che fa la spola dal Varesotto a Milano. "Da tempo segnaliamo la situazione buche a Milano. I problemi sono anche in zone “chic“, con il pavè. Mi viene in mente l’area dei Navigli: attraversando la strada con la carrozzina capita che le ruote si incastrino nei punti rimasti ormai vuoti, tra un massello e l’altro. Io ho visto il video del comico Giovanni Storti e ho pensato che la situazione documentata fosse la stessa di tante altre zone. Vorrei che ci fosse più attenzione, soprattutto pensando agli utenti più deboli della strada. Che non sono solo i diversamente abili ma anche i pedoni e i ciclisti".

 

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