Ruby Ter, pm: "Berlusconi garantì reddito mensile di 2.500 euro e casa alle ragazze"

Seconda parte della requisitoria a Milano. Attese oggi le richieste di condanna. La difesa: "Ragazze risarcite per la loro reputazione compromessa"

Karima El Mahroug e Silvio Berlusconi

Karima El Mahroug e Silvio Berlusconi

"A queste ragazze è stato assicurato che sarebbero state a posto sia come reddito, con un mensile da 2.500 euro, che per un tetto, una casa, un alloggio". Lo ha affermato il pm di Milano Luca Gaglio nella seconda parte della requisitoria, iniziata oggi dopo l'udienza di una settimana fa, nel processo milanese sul caso Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui una ventina di cosiddette 'ex olgettine', ex ospiti alle serate di Arcore che sarebbero state pagate, per l'accusa, per dire il falso nei processi sul caso Ruby. Requisitoria che oggi si chiuderà con le richieste di condanna.

​Pm: "accordo corruttivo" tra l'ex premier e le ragazze

Ci sono elementi e prove, ha spiegato il pm, "che dimostrano che già dal 2011", prima che le giovani andassero a testimoniare in aula, "esisteva un accordo corruttivo" tra l'ex premier e le ragazze "volto ad ottenere le false testimonianze di tutte le testimoni dei Ruby 1 e 2". Le giovani venivano "pagate anche per rendere interviste ai media non diverse da quelle in tribunale". Gaglio ha ricordato anche che "alcune di queste imputate avevano l'aspettativa di ricevere un alloggio in proprietà" e non in affitto e ha ricordato il 'pressing' delle giovani che andavano ad Arcore, davanti alla villa dell'ex premier, e telefonavano al ragioniere di fiducia del Cavaliere, il ragioniere Giuseppe Spinelli per avere soldi. Gaglio ha ricordato che Ruby, che si manteneva anche prima di incontrare il Cavaliere "facendo la prostituta", pagava "sempre in contanti, con banconote da 500 euro" e saldò un intero viaggio alle Maldive "in contanti".

​La difesa del cav: ragazze risarcite per reputazione compromessa

La tesi difensiva, invece, è che le ragazze fossero state risarcite per la loro reputazione compromessa dopo lo scandalo delle serate a Villa San Martino. Per la Procura, invece, l'accordo corruttivo fu stretto "embrionalmente" nel gennaio 2011 con l'ormai nota riunione ad Arcore tra Berlusconi, i suoi legali e le ragazze, dopo le perquisizioni dei pm per il caso Ruby 1. 

Le prove: la lettera di Risso e l'agenda con i conti di Ruby

Tra le prove della presunta corruzione Berlusconi-Ruby il pm Gaglio ha indicato l'agenda che le venne sequestrata in cui scriveva che doveva ricevere "4,5 milioni da B.". E poi ancora l'ormai nota lettera che sarebbe stata scritta da Risso e inviata al leader di FI che iniziava con "Caro Presidente" e in cui scriveva: "lei ci chiese di andare via per non farla testimoniare". Lettera, ha proseguito la Procura, "dove c'è la storia molto sintetizzata della corruzione di Karima". E ancora: "Ci sono file, a cui si riferisce Risso, da cui emerge sia la promessa corruttiva sia il ruolo riciclatorio di Risso". Come prova, ha spiegato il pm, sono "rilevanti anche le dichiarazioni di Egidio Verzini", ex legale di Karima, morto per suicidio assistito in Svizzera e che aveva deciso di parlare ai media "dopo che Silvio era stato assolto anche in appello, non sopportando la campagna mediatica contro i magistrati di Milano che fu davvero pesante". 

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