Bresso, tramvia in pericolo. "Rinunciare è un errore"

Battaglia fra politici e comitato per difendere l’opera dalla minaccia dei rincari. "Chi punta sul metrò 5 ignora che costerà di più"

I lavori

I lavori

Bresso (Milano), 22 aprile 2022 - Si continua a discutere sulla riqualificazione della linea tranviaria Milano-Desio-Seregno, ferma dal 2012 e in attesa di nuovi finanziamenti statali per poter ripartire. Dopo che nei giorni scorsi la presidenza del consiglio dei ministri aveva espresso dubbi sulla possibilità di stanziare nuovi fondi per far fronte ai rincari dell’opera, giunti ormai a circa 50 milioni di euro su un progetto che doveva costare 214 milioni, ora a schierarsi sono i comitati e le personalità locali che hanno sempre ritenuto questo intervento fondamentale. A scendere in campo per primo è l’ex sindaco Giuseppe Manni, che nei primi anni 2000 fu tra i firmatari del progetto di ammodernamento.

"La rinuncia al tram per Bresso e per i comuni limitrofi sarebbe un danno enorme – spiega Manni –. Non solo non avremmo la riqualificazione della più importante strada della città, del costo di circa 8 milioni di euro, ma non avremmo neanche l’opportunità di rilanciare il più importante asse commerciale della nostra città. Per demolire questo progetto il sindaco di Bresso Simone Cairo dichiara che il cantiere porterà alla chiusura di negozi e imprese. Non sappiamo dove abbia preso questi dati. La verità è che i negozi hanno chiuso anche senza il cantiere". Giuseppe Manni e le giunte di centrosinistra di Bresso combatterono con lo Stato e la Regione per ottenere quei finanziamenti. Ma da quel momento sono già trascorsi oltre una decina d’anni e le aree della tranvia dismessa versano nel degrado. "Chi difende la tranvia fa l’interesse del territorio", attaccano i membri dell’associazione Utenti del Trasporto Pubblico e del Comitato per il tram di Cusano Milanino. E poi aggiungono: "Il progetto non è assolutamente obsoleto. L’asse tra Milano e Seregno è una “città lineare“ che necessita di un collegamento efficiente tra i vari Comuni. Su questa linea si trovano punti di notevole interesse come ospedali (Niguarda e Desio), la stazione RFI di Seregno, la M3. Per questo chiediamo al Ministero dei Trasporti di confermare l’opera e di provvedere allo stanziamento delle risorse aggiuntive necessarie".

E poi attaccano il movimento 5 Stelle che propone di puntare tutto sullo sdoppiamento della linea 5 della metropolitana da Bignami verso Cusano e Paderno. "Non si vuole il tram perché costa troppo ma si vuole la metropolitana che costa 10 volte di più – scrivono –. Se leggiamo lo studio di MM sullo sbinamento di M5, vediamo che la soluzione più interessante ha un costo (stimato alla fine del 2018) di 722 milioni senza parlare dei costi di gestione".

 

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