Botte alla escort: sequestrata in casa e rapinata

La donna russa di 31 anni aggredita da un finto cliente e dal suo complice. Presi contanti e gioielli

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Un pugno in pieno viso, le urla soffocate con un cuscino. Poi il nastro adesivo sulla bocca e attorno alle caviglie per impedirle di gridare e di muoversi. Mezz’ora da incubo, domenica sera, per una escort russa di 31 anni che si è ritrovata sequestrata nel suo appartamento di via Vitruvio, in zona stazione Centrale, e rapinata da un finto cliente e dal suo complice, dalle età apparenti di 30 e di 40 anni, di carnagione chiara. Mentre lei era immobilizzata, i due hanno avuto il tempo di svaligiarle casa: hanno trovato 4mila euro in contanti, due anelli in oro da 10mila euro ciascuno, un portafoglio Prada, un Apple watch e Air Pods. La vittima ha potuto chiedere aiuto alla polizia solo dopo che i due sono scappati (con la refurtiva) e lei, a fatica, è riuscita a liberarsi. Non prima di un’ora.

In base al suo racconto, tutto è nato da una telefonata-trappola: un uomo l’ha contattata fissando un appuntamento a scopo sessuale per le 20 di domenica. Si è presentato puntuale e lei gli ha aperto la porta, non avendo alcun sospetto. Una volta dentro, però, il finto cliente ha fatto entrare il suo complice. A quel punto, la trentunenne è stata colpita e immobilizzata. Poi, per mezz’ora, i malviventi hanno messo a soqquadro l’appartamanto arraffando gli oggetti di valore che hanno trovato nelle stanze.

La donna è stata soccorsa da operatori del 118, e ha rifiutato il trasporto in ospedale, mentre il suo alloggio veniva scandagliato da agenti della polizia Scientifica, intervenuti insieme alle Volanti, a caccia di tracce che consentano di risalire ai responsabili. Le indagini sono in corso a cura dei poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia.

M.V.

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