"Bisogna essere un po’ psicologi"

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"Ho iniziato questa esperienza un anno fa, condividendola con mia moglie Tao. Lavoriamo insieme in una portineria del centro e, due volte a settimana, di sera indossiamo i panni di City Angels. Nella mia vita mi ero già dato da fare come volontario ma questa esperienza è molto più particolare e appagante". Lo racconta Ginko, di 55 anni, che ha deciso di provare dopo essersi informato sulle attività dei City Angels sul loro sito internet. "Ho subito capito che fosse un volontariato un po’ particolare, più dinamico rispetto alle attività più tradizionali. Così ho frequentato il corso e poi sono entrato in squadra".

Il compito più difficile? "Relazionarsi con persone che sono in stato di alterazione, per il consumo di alcol o droghe. E capita, soprattutto in stazione Centrale e dintorni. Non è facile, anche perché c’è tensione attorno. Però è appagante riuscire a scoprire a poco a poco una persona, vedere che si fida e si apre. Quello che cerchiamo di fare, soprattutto quando sono prese dalla rabbia, è calmarle. E non è facile. Bisogna imparare a essere un po’ psicologi". Nella mente conserva gli sguardi delle persone che ha incontrato, "senza dimora, profughi, donne incinte che chiedono aiuto. Io cerco di dare sempre il massimo. I loro sorrisi sono la mia ricompensa".

M.V.

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