Milano, Atm candidata a gestire i bus di Dubai

Ci si perdoni il paragone calcistico, ma la strategia è la stessa del Milan di Arrigo Sacchi: giocare in trasferta esattamente come se si giocasse in casa. Dai campi di calcio alle strade delle città, Atm sta provando a fare altrettanto. Da qualche tempo l’Azienda Trasporti Milanesi guarda anche oltre Milano, oltre l’Italia, pronta a candidarsi per gestire bus, tram e metropolitane ovunque possa essere profittevole farlo, gareggiando con realtà straniere in gare internazionali. Già dal 2008 l’azienda di Foro Bonaparte gestisce quattro linee della metropolitana di Copenaghen, tutte senza conducente. Solo tre mesi fa, ad aprile, come già riportato, ha partecipato alla gara per la gestione di due linee della metropolitana di Parigi e il responso è atteso per la fine dell’anno. Ma non è finita. Attualmente Atm è in lizza anche per gestire il trasporto pubblico locale di Dubai, per l’esattezza il servizio degli autobus. L’emirato ha lanciato il bando ad aprile 2021, Atm ha avanzato la propria offerta a settembre dello stesso anno. Già qualche mese fa, quindi, ma se n’è avuta notizia solo adesso. Nel dettaglio, Atm si è candidata come gestore del servizio in due zone dell’emirato e nel caso in cui dovesse spuntarla Atm potrà gestire le linee di superficie per 6 anni con opzione per altri 4. "Massima attenzione a cogliere le opportunità che si creano sul mercato", per l’appunto, ovunque esse siano.

Per il Milan di Arrigo Sacchi giocare su ogni campo era una questione di filosofia, quasi di etica. Per l’Atm del direttore generale Arrigo Giana è anche una questione di necessità. Allargare il raggio d’azione, andare a gestire il servizio del trasporto pubblico in realtà che possano garantire un ritorno è anche una contromisura utile per far fronte a quella carenza di fondi nella quale si dibatte il trasporto pubblico locale. Una carenza strutturale ma ora accentuata da due fattori. Il primo è la pandemia da Coronavirus, che ha fatto calare il numero di passeggeri e ha penalizzato in particolare le aziende virtuose, quelle che incassano dalla vendita dei titoli di viaggio incassano percentualmente più di altre. Il secondo è la mancanza di criteri che, nella ripartizione delle risorse del fondo nazionale dei trasporti – consentano di premiare chi estende la rete del trasporto pubblico, prolungando le linee esistenti o aprendone di nuove.

Da qui le dichiarazioni rilasciate lunedì sera da Giana, durante il sopralluogo nella galleria della stazione Amendola della M1, dove ad agosto apriranno i cantieri. "Le aziende del trasporto pubblico hanno chiesto al Governo un intervento per ripianare le perdite subite nel 2021, che si sono verificate anche nel 2022. Un ripensamento complessivo probabilmente sarà necessario. Quello che chiediamo, come aziende al Governo, è nuovi stanziamenti sul fondo nazionale trasporti per dimensionarlo in maniera corretta rispetto ai fabbisogni dell’azienda", spiega Giana. "Nel 2020 –prosegue il direttore generale – il Governo aveva coperto il 100% delle perdite di ricavi del 2020 coi vari ristori. Nel 2021, che per le aziende è stato anche peggio, il governo ha messo 600 milioni come residuo del 2020 ma non ha ancora stanziato le risorse per coprire la perdita di passeggeri del 2021. Complessivamente, come settore, le perdite ammontano a 1.9 miliardi mentre solo a Milano mancano circa 200 milioni dal 2021", che, tra l’altro "sono gli stessi 200 milioni che hanno portato il sindaco Giuseppe Sala, nei mesi scorsi, a chiedere al Governo lo sblocco degli avanzi di bilancio per far quadrare i conti". Anche da qui la necessità di giocare su altri campi. E, coincidenza o no, protagonista del consueto scambio di doni che ha caratterizzato anche il primo incontro tra la delegazione di Atm e quella dell’emirato è stata una maglietta del Milan. Di Ibrahimovic in particolare.