Milano, l’ascensore è fuori uso da 15 anni: vita da reclusi per anziani e disabili

Installato nel 2007, non ha mai funzionato: inquilini esasperati. Aler: colpa di un contenzioso, a metà settembre sarà attivo

anziani e disabili bloccati in casa per il guasto all'ascensore

anziani e disabili bloccati in casa per il guasto all'ascensore

Milano, 24 agosto 2022 - C’è chi, in 11 anni, dalle finestre di casa, ha visto iniziare e finire i lavori di costruzione di una linea della metropolitana e oggi sale e scende dai treni che corrono sotto la città. O chi, negli stessi 11 anni, ha visto cambiare radicalmente il proprio quartiere e oggi assiste all’arrivo di turisti su turisti. Il riferimento è alla M5, la prima metropolitana milanese senza conducente: il progetto preliminare è stato approvato nel 2004, l’inaugurazione dell’intera tratta è avvenuta nel 2015. Ma anche a Porta Nuova: quei suoi grattacieli, oggi vere e proprie icone di Milano, sono stati realizzati esattamente nello stesso arco temporale.

La città cambia ma in via Spaventa il tempo si è fermato, come l'ascensore

Poi, però, ci sono anche loro: gli inquilini della scala E del caseggiato Aler al civico 1 di via Spaventa. A loro basterebbe avere un ascensore funzionante sul proprio pianerottolo. Si accontenterebbero di piccoli e brevi viaggi senza conducente da un piano all’altro della loro palazzina, che non è alta né avveniristica come i grattacieli di Porta Nuova, ma è storica, è dei primi decenni del ’900, è tra i primi casi di edilizia popolare milanese. L’ascensore c’è, è stato installato addirittura nel 2007. Ma da allora ad oggi non ha funzionato un solo giorno. Da allora ad oggi non si è trovato modo di farlo marciare: 15 anni di tempo non sono stati sufficienti.

Lina, invalida al 100%: una vita da reclusa

Mentre Milano tenta e vince la sfida dell’Expo mostrandosi al mondo, in via Spaventa c’è chi non esce di casa senza l’ausilio di un’ambulanza. Ieri come oggi, nel 2007 come nel 2022. È il caso di Lina Ongaro, 76 anni, invalida al 100% e costretta a muoversi sulla sedia a rotelle. Lina esce di casa soltanto quando deve sottoporsi a controlli, visite o esami medici. Senza un ascensore che funzioni, dipende dagli uomini e dalle donne del 118: sono loro a portarla, di gradino in gradino, al piano terra e da qui al presidio sanitario dove ha appuntamento. E il servizio costa, in media, 70 euro a viaggio. "Io vivo da reclusa – fa sapere Lina –: se l’ascensore funzionasse potrei raggiungere il piano strada autonomamente e poi arrangiarmi per andare dove devo andare. Invece...". Il figlio Paolo ha scritto al Difensore civico regionale, che ha contattato Aler che, a sua volta, ha proposto a Lina un trasloco: "Per loro – scuote il capo Paolo – è più semplice organizzare un cambio alloggio che riparare un ascensore: incredibile".

Topi in cortile e citofoni guasti

Rosanna Liporace, un’altra inquilina, nel 2014 ha dovuto ospitare sua madre, nel frattempo rimasta vedova e colpita dal morbo di Parkinson: "Anche noi ricorrevamo all’ambulanza. Non c’era e non c’è altra scelta se si è in certe condizioni di salute". La malattia, purtroppo, ha fatto in tempo a prendersi sua madre senza che l’ascensore fosse ancora funzionante: "È venuta a mancare nel 2021. Negli ultimi due anni di vita non ha mai potuto vedere il sole, era impossibile portarla anche solo in cortile". Delio Rancati, 64 anni, abita al primo piano della scala E ed ha un’invalidità del 70% a causa un delicatissimo intervento al cuore che gli provoca problemi di respirazione: "Io mi faccio arrivare tutta la spese a domicilio – racconta –. Mi affatico in fretta, non posso portare borse e pesi". Non è l’unico: anche Gabriella Pignataro, 67 anni, inquilina del terzo piano, ricorre alle consegne a domicilio per un’invalidità alla mano destra. Il caso dell’ascensore che c’è da 15 anni ma non ha funzionato un solo giorno è il problema più eclatante del caseggiato, non l’unico: "Chiediamo che Aler mandi un custode, che garantisca più igiene e ordine nel locale pattumiera, troppo piccolo a fronte del numero degli inquilini: in cortile ci sono i topi. Ma anche di intervenire perché i cancelli e i portoni possano essere chiusi senza che estranei entrino ed escano a proprio piacimento. Infine – conclude Giovanna Servienti – c’è la scala F senza citofoni".

Aler: colpa di un contezioso

Da Aler spiegano che il primo ascensore è stato installato nel 2007 ma la ditta ha sbagliato nell’eseguire i lavori e, quindi, si è dovuto aprire un contenzioso legale. Nel mentre, però, la stessa ditta è fallita e quindi, per il combinato disposto del contenzioso e del fallimento, il cantiere è stato fermo fino al 2021, quando Aler ha rifatto i lavori e installato l’ascensore che si vede oggi. Un ascensore per il quale non ci sono ancora tutte le certificazioni necessarie. Ma Aler promette che arriveranno, insieme ai collaudi, entro metà settembre. E da allora l’ascensore sarà finalmente in funzione.

 

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