Arluno, incendio doloso in pasticceria: cinque arresti/ FOTO e VIDEO

I responsabili sono stati identificati grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza interne al locale e da altre telecamere della zona

Incendio al Vivian's Bar

Incendio al Vivian's Bar

Milano, 29 gennaio 2019 - Questa mattina, i carabinieri di Legnano hanno arrestato 5 italiani, tra i 30 e i 50 anni, pregiudicati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dell'incendio avvenuto all'interno della pasticceria 'Vivian's' di Arluno, la notte dell'8 ottobre 2017. Altre due persone sono state denunciate. Le accuse sono di incendio doloso, furto aggravato e simulazione di reato.

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica, nascono all'indomani del furto seguito da un incendio doloso all'interno del centro commerciale 'Araluna', dove due persone dopo aver sfondato una porta a vetri si sono introdotte all'interno della pasticceria 'Vivian's'. I due sono stati immortalati dalle telecamere di sorveglianza prima mentre rubano l'incasso e poi, utilizzando del liquido infiammabile, danno fuoco al locale. La successiva attivazione dell'impianto antincendio ha provocato l'allagamento dell'intero shopping mall, con ingenti danni anche ad altri negozi.

L'indagine ha consentito di identificare i 7 responsabili (due dei quali denunciati a piede libero per i medesimi reati) partendo dall'analisi delle immagini di videosorveglianza interne al locale e da altre telecamere della zona. I carabinieri hanno riscostruito le modalità e le singole responsabilità degli indagati, distinguendo i due esecutori materiali del furto e dell'incendio, del 'palo' e di chi, poche ore prima dell'incendio, si era recato presso un vicino distributore di carburante per riempire di benzina il flacone poi utilizzato per appiccare le fiamme. Sono stati anche identificati altri tre complici che avrebbero concorso nella pianificazione ed esecuzione del reato. Inoltre due persone sono state denunciate per simulazione di reato perchè, per depistare le indagini, avevano falsamente denunciato il furto dell'autovettura utilizzata per raggiungere il centro commerciale.

Il gip nell'accogliere le richieste ha esplicitato come "il compendio indiziario è costituito da una serie articolata di successivi e meticolosi atti di indagine, compiuti in sequenza di stringente logica e connotati da notevole acume investigativo". Le indagini sono ancora in corso per chiarire il movente del gesto. Le persone arrestate, rintracciate a Milano, Spino d'Adda (Cremona) e Zerbolò (Pavia), sono state portate in carcere a Milano San Vittore, a Bollate e Opera.

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