Ammazzò il medico. Condannato a 16 anni: "Capace di intendere"

MILANO Colpì alla testa con un’accetta, uccidendolo, il medico di 76 anni Giorgio Falcetto. È stato condannato a 16 anni di...

Colpì alla testa con un’accetta, uccidendolo, il medico di 76 anni Giorgio Falcetto. È stato condannato a 16 anni di carcere Benedetto Bifronte, il 62enne che un anno fa, all’esterno del Policlinico San Donato, si scagliò contro il medico che lo aveva visitato nel febbraio 2021. A deciderlo è stato ieri il gup dopo il processo in abbreviato, rito che consente lo sconto di un terzo della pena, accogliendo la richiesta del pm che ha contestato l’omicidio volontario ma non la premeditazione. La difesa aveva chiesto l’assoluzione per infermità totale dell’imputato, risultato invece, da una consulenza disposta dalla Procura, capace di intendere e volere nonostante alcuni problemi psicologici che lo avevano reso irascibile e ipocondriaco. Un caso che aveva sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza, dopo una serie di aggressioni subite da chi lavora in ambito sanitario da parte di persone fuori controllo.

Stando all’ordinanza del gip, che aveva convalidato il fermo dei carabinieri e disposto la custodia in carcere, Bifronte aveva mostrato la sua incapacità di controllare i propri impulsi di aggressività, anche perché girava con un’accetta nel bagagliaio della sua auto. Macchina che quel mattino aveva urtato, a suo dire casualmente, quella del medico. Un incidente da cui è scaturita una lite finita con l’omicidio. Bifronte, che era ritornato a fare il muratore dopo aver perso casa e lavoro e si era pure separato dalla moglie, dopo aver riconosciuto il medico lo colpì con l’accetta. Falcetto morì dopo 36 ore di agonia. Qualche ora dopo l’aggressore fu rintracciato dai carabinieri. "Mi ha rovinato la vita", aveva detto il 62enne cercando di giustificarsi dopo il fermo, imputando al medico di avergli causato problemi di salute due anni prima e concludendo il suo racconto a verbale con questa frase: "Il medico che mi ha fatto le due flebo mi ha rovinato la vita".

La morte di Giorgio Falcetto è rimasta nell’immaginario collettivo come uno dei fatti più cruenti nella storia recente di San Donato, e non solo. Di origine piemontese, il dottore da tempo in pensione era piuttosto conosciuto nel Milanese, dove aveva collaborato, e in alcuni casi ancora collaborava, con diverse realtà sanitarie. Tra queste il Policlinico San Donato, dove lavorava al pronto soccorso.