REDAZIONE MILANO

Al via il progetto di digitalizzazione della Biblioteca popolare di Rho

L’importante patrimonio culturale sarà preservato e messo in sicurezza grazie al lavoro di 4 portatori di handicap coordinati da due archiviste.

L’importante patrimonio culturale sarà preservato e messo in sicurezza grazie al lavoro di 4 portatori di handicap coordinati da due archiviste.

L’importante patrimonio culturale sarà preservato e messo in sicurezza grazie al lavoro di 4 portatori di handicap coordinati da due archiviste.

I bancali con il patrimonio librario sono già stati trasferiti nella sede della cooperativa sociale Solidarietà e servizi di Busto Arsizio. È qui che quattro lavoratori con disabilità coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione documentale si occuperanno di inventariare e digitalizzare il patrimonio librario della Biblioteca popolare di Rho.

Un progetto importante per dare futuro alla biblioteca nata nel 1908, da sempre luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra i giovani, ma che in questo momento a causa dei lavori di ristrutturazione della sede storica, in via De Amicis, si sta organizzando per trasferirsi in una sede temporanea. "Stiamo attraversando una delicata fase di transizione - racconta Maria Grazia Landoni, referente del Centro di documentazione locale della Biblioteca -. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove stoccare momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere. L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere".

Un patrimonio costituito non solo da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. "A fine progetto - conclude Landoni - saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro".

Questi i numeri del progetto di digitalizzazione: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie. Un progetto anche sociale. Grazie al coinvolgimento di tre aziende, la Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C. di Busto Arsizio, la cooperativa ha potuto assumente tre persone con disabilità. "Per seguire questa commessa - racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro documentale - abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems. Il progetto durerà due anni. Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria. È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni".

Roberta Rampini