Uova, datteri, cuscus, brodo di ceci, pizze, olive, panini imbottiti, involtini, dolci di ogni tipo e tante altre prelibatezze offerte per il secondo Ramadan in condivisione a Milano, il primo dopo la pandemia. L’evento è andato in scena sabato sera in via Costantino Baroni 190, nel cuore di Gratosoglio: un posto per 670 persone di ogni età nella tavolata che ha unito i cittadini di ogni credo. Il 1° giugno del 2019, alla prima edizione, i partecipanti erano stati più di 500. "Un’occasione di dialogo, di conoscenza reciproca e di pace: questa è l’Iftar, cioè la cena tradizionale che interrompe il digiuno diurno nel mese del Ramadan", hanno spiegato i promotori del Centro Culturale Fratellanza con la collaborazione della social street Quartiere Gratosoglio Basmetto e dintorni. "Abbiamo potuto apprezzare le prelibatezze e la cura nella preparazione delle pietanze tipiche. Soprattutto, è stato un momento che ha unito diverse anime del quartiere: siamo un’unica comunità", evidenzia Antonella Musella, referente della social street. Illuminato dal fuoco delle candele, anche un messaggio del profeta Muhammed riportato su volantini: "Non è credente colui che mangia a sazietà mentre il suo vicino dorme affamato". A sottolineare il valore della condivisione. "Ringraziamo – aggiunge Musella – l’associazione Fratellanza per l’impeccabile organizzazione, per la generosità e per la stupenda accoglienza; la comunità Oklahoma (che, sempre a Gratosoglio, accoglie e accompagna ragazzi in difficoltà, ndr) per la preziosissima collaborazione e a tutti i partecipanti".
Intervenuti il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese, la consigliera di Regione Lombardia Carmela Rozza, le consigliere del Comune di Milano Diana De Marchi e Marzia Pontone. Ancora: i consiglieri del Municipio 5 Luisa Gerosa, Matteo Marrucco, Caterina Misiti e Chandra Kar Bebash, i parroci di Gratosoglio e dei quartieri Terrazze e Ronchetto, il “super volontario“ Mario Donadio (il primo a rigenerare i computer per destinarli a bambini e ragazzi per la dad, durante il Covid) e tanti altri. "Emozionante – conclude Musella – l’apertura da parte della comunità islamica verso di noi e quindi verso la cittadinanza. Un evento da ripetere ogn anno".
M.V.
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