Donna ferita in largo La Foppa, l'aggressore libero di uccidere: "Nessun controllo"

L'affondo del gip Salvini. La donna colpita alla gola: "Perché era in giro?"

Rilievi della Scientifica in largo La Foppa

Rilievi della Scientifica in largo La Foppa

Milano, 14 agosto 2019 - Ora quell'uomo ripete «ho voci dentro». Del resto in Questura, dove aveva trascorso l’intera notte, aveva già aggredito varie persone. E allora il giudice Guido Salvini, che ieri ne ha convalidato l’arresto, non può fare a meno di sottolineare nel suo provvedimento: «Risulta poco chiaro perché l’indagato sia stato lasciato privo di controllo». Anche Michela San Pietro, la 64enne aggredita dal bengalese Chandra Deb lunedì poco dopo mezzogiorno, si stupisce che «non sia stato controllato, che sia stato fatto uscire dall’ospedale come se nulla fosse. Spero che non possa più fare male a nessuno».

Dall'ospedale Fatebenefratelli confermano che il trentunenne si è allontanato sponteneamente prima di essere chiamato per la visita (era stato trasportato lì in codice verde dopo che in Questura, dove era arrivato per un controllo sui documenti a seguito di una lite a Lampugnano domenica sera, era apparso «scontroso e con lo sguardo assente»). La signora è stata dimessa dall’ospedale Niguarda ieri pomeriggio, con 35 giorni di prognosi e ferite ricucite su diverse parti del corpo: alla gola, alla testa, alla clavicola, al braccio sinistro. E si sente una miracolata: «Mi è andata bene, quell’uomo avrebbe potuto benissimo uccidermi e in quel momento pensavo che lo avrebbe fatto. Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno soccorso, che lo hanno allontanato da me e che mi hanno aiutato a tenere sotto controllo le ferite. Ma anche i miei familiari che mi sono stati vicini in ospedale: mia figlia, mio genero, il mio ex marito».

Al 'Giorno' racconta di non aver mai visto quell’uomo prima di quel momento, di essere stata sorpresa da dietro mentre camminava percorrendo la strada di sempre, nel suo quartiere, per rientrare a casa, poi spinta a terra e picchiata senza motivo. «Ha rotto la bottiglia di vetro che aveva in mano solo per farmi del male, senza un perché. Non diceva nulla, colpiva e basta». Adesso spera di tornare alla normalità. Insegnante di francese e di biodanza, attività in cui si praticano esercizi di gruppo che stimolano qualità umane come la gioia di vivere, vorrebbe poter partire domenica per le vacanze, «come già avevo previsto, per la seconda parte delle ferie dopo essere stata al mare. A Milano ero rientrata per qualche giorno».

Il gip Salvini nella sua ordinanza ripercorre gli spostamenti del bengalese, fermato la notte precedente da una Volante mentre alla fermata del bus aveva aggredito senza ragione un altro immigrato. Scena ripetuta poi in Questura dove si era scagliato contro alcune persone presenti. Ma di tutto ciò il trentenne, che nell’ultimo periodo ha dormito in Stazione Centrale e ha una moglie che vive a Bruxelles e non sente da tempo, non ha saputo dire quasi nulla. Durante l’interrogatorio ha spiegato al gip: «Sento nella testa una marea di voci che mi fanno star male; non sto per niente bene. La mia mente è stata presa».

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