Addio a palme e banani. Comincia l’era Zegna con gli alberi delle Alpi

Dopo 7 anni sparisce la “foresta della discordia“ promossa da Starbucks. Il nuovo sponsor porta rododendri e canfore. Alcune piante saranno trasferite.

Addio a palme e banani. Comincia l’era Zegna con gli alberi delle Alpi

Addio a palme e banani. Comincia l’era Zegna con gli alberi delle Alpi

di Marianna Vazzana

MILANO

I banani sono stati i primi ad abbandonare l’aiuola di piazza Duomo che era sponsorizzata da Starbucks e che ora cambierà volto con il marchio Ermenegildo Zegna. Ruspe e operai sono entrati in azione ieri mattina per rimuovere le piante. I banani non saranno trasferiti mentre per le vicine palme sì, almeno secondo i piani: oggi ci sarà un sopralluogo per stabilire il cronoprogamma. Saranno accolte prima nel vivaio di via Zubiani, per un trattamento anti parassiti, e poi nei siti individuati dai Municipi. Così, dopo 7 anni finisce l’era di palme e banani nella piazza simbolo della città e la mente corre alle polemiche che accompagnarono la piantumazione di questi alberi nel 2017, con la città spaccata in due. Da una parte i favorevoli e dall’altra i contrari, che ritenevano le piante "inadatte" al clima e al contesto.

Adesso si volta pagina: al loro posto arriveranno rododendri, canfore e fiori bianchi del filadelfo sponsorizzati da Zegna che nei mesi scorsi si è aggiudicato l’avviso pubblico lanciato dal Comune per la manutenzione dell’aiuola. Ci sarà una struttura di base permanente composta da quattro boschetti sempreverdi e frondosi di canfore a cespuglio di diverse età. Tra questi troveranno posto, a rotazione, rododendri dall’autunno alla tarda primavera e piante di filadelfo. Specie che garantiscono la creazione di un habitat favorevole alla presenza di farfalle e insetti impollinatori e che richiamano la vegetazione di Oasi Zegna, il territorio di circa cento chilometri quadri nelle Alpi Biellesi voluto da Ermenegildo Zegna negli anni Trenta, con la piantumazione di oltre 500 mila conifere. Un progetto che si ispira al dipinto del 1957 di Dino Buzzati “Piazza del Duomo di Milano”, in cui la piazza diventa un paesaggio alpino.

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