Mancava solo il timbro della Regione Lombardia e ora c’è. Adesso anche Cernusco sul Naviglio ha il Distretto del commercio, una cabina di regia Comune-esercenti metterà a punto l’operazione di rilancio delle 289 vetrine di casa: dal centro all’ultima via periferica, "nessuno escluso", sottolinea il primo cittadino Ermanno Zacchetti che ha condiviso il percorso con i vertici di Confcommercio.
Istituzioni e associazione erano al lavoro da mesi in vista dell’obiettivo. E saranno proprio i due partner a organizzare le iniziative per ridare ossigeno a un comparto che sul Naviglio ha una delle punte di diamante del territorio: "Lo shopping è sempre stato un nostro fiore all’occhiello", ricorda il primo cittadino deciso ora a guardare oltre l’emergenza che ha messo a dura prova il settore anche qui.
Le attività sono rimaste quasi le stesse rispetto al periodo pre-Covid "il tessuto è sano, ma è da preservare", aggiunge Lorenzo Tedesco, referente di Confcommercio Melzo in città che con i colleghi punta ai fondi pubblici a disposizione proprio dei distretti.
Non solo per la trasformazione digitale e l’e-commerce che pure contano, ma anche "per rinnovare le attrezzature". Bisogna fare un passo avanti dal punto di vista logistico e di immagine per affrontare il dopo Omicron con gli strumenti giusti. Sotto la lente, i più penalizzati, la ristorazione che non ha mai ripreso al 100% e soffre ancora molto.
Gli aiuti ai negozi sotto casa non sono certo una novità a Cernusco sul Naviglio, protagonista da anni di una fortunata campagna di saldi anche fuori stagione,
"Solo per oggi", che ha sempre dato una scossa agli affari e che non si è fermata neppure durante gli attacchi del Sars-Cov 2.
Una formula consolidata che ha attecchito ben prima che il virus prendesse piede. E quando la polmonite venuta dalla Cina è diventata realtà, l’amministrazione comunale non ha lesinato i fondi per vetrine e famiglie: da Villa Greppi era arrivato il via libera a un piano straordinario da 600mila euro "per evitare che l’economia di casa crollasse". Un’iniezione di fiducia che ha dato i suoi frutti "lo confermano i numeri dei negozi: hanno chiuso in pochissimi e le nuove aperture superano le cessioni. Nel 2020 gli esercizi erano 278, oggi sono 11 in più. Un patrimonio da tutelare".
Barbara Calderola
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