MIA Photo Fair taglia il nastro dei dieci anni

Un traguardo celebrato con una mostra sugli anni Settanta attraverso l’opera di artisti come Mulas e Basilico

Uno splendido scatto di Rankin

Uno splendido scatto di Rankin

Milano, 19 febbraio 2020 - Dai talk alle mostre a tema su arte e scienza, tecnologia, memoria e pratiche della trasformazione urbana. Ai focus, per indagare lo stato dell’arte della fotografia in tre nazioni come Paesi Bassi, Usa e Repubblica di Corea. MIA Photo Fair compie dieci anni e non poteva che celebrarli con un programma ambizioso, dal 19 al 22 marzo a The Mall, nel quartiere di Porta Nuova. All’artista britannico Rankin il compito di dare un volto "inedito" alla fiera utilizzando immagini tratte dal suo progetto Saved by bell.

Volti iconici, femminili, in omaggio anche al palinsesto culturale della città giocato in rosa. E, naturalmente, a Milano, la città che ha fatto crescere MIA Photo Fair trasformando "questa manifestazione nata come la prima fiera della fotografia in Italia in una piattaforma culturale capace di proporre un punto di vista sempre innovativo, per un pubblico di specialisti ma anche più ampio", ricorda Fabio Castelli, ideatore e direttore di MIA con la figlia Lorenza. Girando fra gli stand dei 135 espositori, di cui 85 gallerie italiane e internazionali provenienti da 16 paesi, il pubblico avrà la possibilità di cogliere quanto di meglio il mondo della fotografia riesce ad esprimere attraverso le opere di artisti riconosciuti a livello internazionale. Tra le novità la sezione Beyond Photography Italia /Anni Settanta curata da Elio Grazioli; gli stand di otto gallerie proporranno le opere di grandi maestri che parteciparono a quella stagione come Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Ugo Mulas, Paolo Gioli. Un anticipo (dal 26 febbraio al 22 marzo) si avrà con la mostra nello Spazio Eventi a Palazzo Pirelli.

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