Artigiano in fiera, la gastronomia ha il suo villaggio

Come previsto, affluenza molto alta alla 23esima edizione della kermesse

Esibizioni dal vivo e prelibatezze alla rassegna dell’artigianato e della gastronomia

Esibizioni dal vivo e prelibatezze alla rassegna dell’artigianato e della gastronomia

Milano, 4 dicembre 2018 - L'afflusso di visitatori è continuo da sabato mattina, quando la 23esima edizione dell’Artigiano in fiera ha aperto le porte nel polo fieristico di Rho-Pero. Difficile fare stime. La manifestazione, però, si prepara al ponte di Sant’Ambrogio, in cui si prevedono i picchi nelle presenze. Il grande villaggio delle arti e dei mestieri, dove sono presenti oltre 3mila espositori da 100 Paesi diversi del mondo, diventa anche una grande rassegna gastronomica con 41 ristoranti e 21 piazze del gusto.

Due realtà italiane, tra l’altro, proprio nella fiera milanese festeggiano in questi giorni i loro traguardi. Dopo l’esordio dello scorso anno, la Nazionale italiana degli chef è tornata ad esibirsi nella cucina dell’ Artimondo Restaurant, lo spazio dedicato alle ricette del made in Italy, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi. Una squadra vincente, la Nazionale degli chef, che hadi recente ottenuto risultati importanti nella più prestigiosa competizione internazionale di categoria. La selezione, alla Culinary World Cup 2018 di Lussemburgo, ha trionfato con l’oro nella categoria “Tavolo Freddo” in una delle più importanti gare al mondo che si svolge, ogni quattro anni, all’interno del Salone internazionale della gastronomia, Expogast. «Era da ventuno anni che l’Italia non saliva sul podio – spiega Walter Dalla Pozza, responsabile del compartimento eventi della nazionale – e questa vittoria è una grande soddisfazione per noi e per tutta l’Italia. Siamo qui ad Artigiano in Fiera per rappresentare tutti i produttori di eccellenze italiane che ci danno la possibilità di far trionfare la nostra cucina nel mondo».

Tra le grandi novità dell’anno, anche la presenza dell’Associazione pizzaiuoli napoletani che, all’Artigiano in Fiera, continua la sua opera di tutela e di promozione della ricetta originale della pizza. «A fare la differenza – spiega Gianluca Pirro, portavoce dell’Associazione – è la manualità nel preparare l’impasto e soprattutto la stesura con la famosa tecnica dello schiaffo». «La nostra associazione - ha aggiunto porta in tutto il mondo questa tecnica, dalla Cina al Giappone e fino a Taiwan». Un vero e proprio simbolo della cultura alimentare che, grazie alla collaborazione tra l’Associazione e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha ottenuto il riconoscimento di “specialità tradizionale garantita” dall’Unione Europea. Ma non solo: l’Associazione pizzaiuoli napoletani, lo scorso anno, dopo otto anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, ha ottenuto con voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco il riconoscimento di unicità della pizza napoletana come una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea. E proprio all’Artigiano in fiera i pizzaiouli celebrano un anno dal risultato.

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