Segrate, cade il muro di Redecesio

Abbattuta dopo 42 anni la cortina di cemento

Le ruspe al lavoro

Le ruspe al lavoro

Segrate (Milano), 24 luglio 2018 - E' caduto  il muro di Segrate: una cortina di cemento armato lunga quasi due chilometri che per oltre quarant’anni ha diviso lo scalo ferroviario di Redecesio dal resto della città. Una svolta storica che cambierà per sempre lo skyline segratese, per questo lunedì mattina la città si è fernata per assistere all’abbattimento del muro. I lavori – che fanno parte dei cantieri per la costruzione del centro commerciale Westfiled Milano e della Viabilità speciale – sono stati trasformati in un vero e proprio evento, scandito dalle note di “Another brick in the wall”, il celeberrimo pezzo dei  Pink Floyd. E per l’occasione, il Comune ha perfino allestito un gazebo per accogliere i tantissimi curiosi arrivati sul posto: uno spazio ironicamente ribattezzato “Piazza Umarell”, un termine preso a prestito dal dialetto bolognese e ormai entrato nel gergo comune per indicare i famosi “pensionati da cantiere”.

Il primo colpo è stato festeggiato con tanto di bollicine, stappate dal sindaco tra gli applausi dei segratesi. « In un’epoca in cui tanti erigono muri, noi a Segrate li abbattiamo», esulta il primo cittadino Paolo Micheli, in palese polemica contro le scelte politiche di Trump e Salvini. «Il brano dei Pink Floyd ha accompagnato la caduta del Muro di Berlino – continua il sindaco –, lo abbiamo scelto perchè, facendo le debite proporzioni tra i due muri, possiamo dire che l’abbattimento della recinzione di Redecesio rappredenta una svolta anche per il futuro di tutta Segrate». La recinzione dell’ex dogana è stata costruita nel ’76 per delimitare lo scalo ferroviario dalla strada che costeggua Redecesio, dal rondò di via Giotto all’incrocio con via Delle Regioni. Ieri mattina sonostati demoliti i primi venti metri, poi gli operai hanno inziato a scavare per bonificare il terreno dalle fondamenta. Nei prossimi giorni i lavori continueranno fino alla rimozione totale di tutti i pannelli di cemento armato.

«I segratesi della mia generazione sono nati con il muro – ricorda Micheli – e dietro a quella recinzione altissima sono accaduti tanti episodi. A volte belli, come la frase d’amore “Bellissima sarai sempre nel mio cuore”, scritta da un anonimo a caratteri cubitali lunga centinaia di metri e sulla quale tutti noi da ragazzini abbiamo fantasticato per anni. Altri episodi, invece, sono stati dolorosi: ricordo la morte di Nunzio Mattia Lo Castro, un ragazzo di 19 anni stroncato nel 2008 da una overdose durante un o dei tanti rave party organizzati abusivamente nell’area dell’ex dogana».

ll 2018 per Segrate è l’anno della svolta. «È partita finalmente la Viabilità speciale – sottolinea Micheli –, un’opera importante che risolverà il passaggio del traffico dalle nostre strade e che ci permetterà di declassare la Cassanese a strada urbana, rendendola più sicura. È un passo enorme per tutta la città». A seguire da vicino la demozione, al fianco di decine di cittadini, in “Piazza Umarell” c’erano anche l’assessore al Territorio, Roberto De Lotto, e il portavoce del quartiere Redecesio, Angelo Golin.