Masate, comitati No biogas all’attacco: "Un incontro immediato"

La richiesta alle amministrazioni del territorio

Un corteo di protesta del comitato

Un corteo di protesta del comitato

Masate (Milano), 4 giugno 2019 - Progetto biogas Energa, comitati del no all’assalto dei sindaci neoeletti: "Un incontro immediato per aprire il confronto con i nuovi primi cittadini. Ma la nuova Amministrazione di Masate prenda posizione subito in merito all’ipotesi di impianto". E' molto lunga e articolata la lettera appello notificata da Comitato No Biogas Masate e Inzago, Comitato Civico Gessate, Circolo La Cà Bianca e XVIII Mglio Pozzo d’Adda ai nuovi sindaci dell’area interessata al progetto: Pamela Tumiati sindaco di Masate, Lucia Mantegazza a Gessate, Diego Cataldo a Trezzano Rosa, e naturalmente il riconfermato sindaco di Basiano Douglas De Franciscis. La conferenza di servizi in Città Metropolitana che riapre l’iter autorizzativo dell’impianto di Masate dopo un lungo congelamento resta fissata al 10.

"Pressati dalle scadenze imposte da Città metropolitana - così i Comitati - vi chiediamo la disponibilità ad un incontro per esporvi tutte le nostre perplessità in merito e capire se sarà possibile pianificare un percorso comune di contrasto a tali impianti. Ci rendiamo conto che per le nuove Amministrazioni questi sono giorni molto carichi di impegni e quindi cercheremo in questo primo incontro di sottoporvi solo una serie di punti che poi potremo approfondire". Dalla Tumiati però i Comitati si aspettano di più: "Opportunno conoscere la linea che la nuova Amministrazione esprimerà nel parere richiesto espressamente da Città Metropolitana in merito alla realizzazione dell’impianto". Orientamento a margine, varie richieste: quella che in caso di autorizzazioni vengano previste fideiussioni a beneficio dei Comuni, "in quanto il capitale sociale delle Srl richiedenti le autorizzazioni è irrilevante e senza alcuna responsabilità individuale"».

C'è anche il tema espropri. "Stando a quanto comunicatoci da Regione, trattandosi di autorizzazione data per pubblica utilità, gli espropri potrebbbero essere solo limitati alla sola area dell’impianto: occorrerà dimostrare l’acquisizione delle aree esterne necessarie alla viabilità e agli interventi di mitigazione ambientale". Sul progetto originario che non era stato assoggettato alla procedura di valutazione di impatto "sono subentrate infine modifiche sostanziali senza che sia stata rivalutata l’assoggettabilità o meno. Manca altresì ad oggi il pronunciamento ministeriale relativo alla qualità del rifiuto in impianti del genere, richiesto dalla Regione Lombardia al Ministero dell’Ambiente".