Cassina de' Pecchi, gli alberi tagliati diventano opere d'arte

Scultori al lavoro per dare una nuova vita ai tronchi

I monconi vengono trasformati in sculture

I monconi vengono trasformati in sculture

Cassina de' Pecchi (Milano), 7 aprile 2015 - Il vecchio cedro di via Andromeda diventerà un pinguino che tiene un cucciolo tra le zampe. I monconi di via Cassiopea, facce. I vecchi alberi dell’Unes, abbattuti come gli altri perché malati, si trasformeranno invece negli aiutanti di un guardiano a grandezza naturale che esce direttamente dal bosco, anche lui rigorosamente di legno. L’arte lenisce il dolore "per il taglio di un centinaio di piante", necessario, ma deciso a malincuore dall’amministrazione. Che non riusciva a rassegnarsi alla perdita, finché a Tommaso Chiarella, assessore alla partita, è venuta l’idea di trasformare i resti in un museo en plein air.

. "Per un ambientalista convinto abbattere è una disgrazia - dice - non ci dormivo la notte. Ho pensato che potevamo riportare in vita monconi e radici grazie a una metamorfosi creativa". Intagliatori e artisti hanno risposto con entusiasmo e si sono messi all’opera. Nei giorni scorsi sono partiti i primi colpi di scalpello e i risultati sono più che incoraggianti. La svolta aiuta a sopportare il sacrificio: la ricetta si sta rivelando vincente. Lo scultore Pardo Malorni, una firma del settore, guida il team al lavoro sui resti. Esponente di punta dell’Olmo d’Oro di Carugate, la famosa associazione che si occupa proprio di recuperi del genere, da quattro anni è maestro di quest’arte all’università 2000 di Cassina. "Ho chiesto che rimanessero a disposizione almeno due metri delle piante abbattute, su sette esemplari è possibile fare un lavoro egregio. Grazie a questa iniziativa gli alberi rivivono".

L’idea delle sculture nei tronchi ha una duplice funzione: la prima è appunto quella di dare una nuova esistenza a olmi e betulle che non ci sono più; la seconda "rendere più gradevoli le aree verdi e i nostri parchi – sottolinea Chiarella -. Sappiamo che c’è tanto da fare, ma con una pianificazione di lungo raggio e la partecipazione attiva dei cassinesi possiamo migliorare e proteggere il nostro patrimonio arboreo". L'amministrazione ha steso tappeti rossi a Malorni: "Gli siamo grati per aver interpretato al meglio il nostro spunto". Scultura e natura - missioni dell’Olmo d’Oro, il sodalizio nato nel 2005 allo scopo di far riscoprire l’arte del legno - scrivono una nuova importante pagina in città. "Il nostro museo urbano è una soddisfazione - ribadisce l’assessore - ma è soprattutto l’occasione per riflettere sul rilancio e la salvaguardia del verde. Anche quando si è costretti a operazioni drastiche. Non era scontato che il nuovo progetto riuscisse a decollare, ho capito che ce l’avremmo fatta quando ho sentito il calore con cui è stato accolto. Ecco un modo per trasformare una ferita in un’opportunità. A volte basta poco".