
Palazzo Ducale
Mantova, 14 luglio 2016 - Fino all'11 settembre - dal martedì alla domenica (14-19) e il venerdì (fino alle 22.30) - si svolgerà a Palazzo Ducale, nell'Atrio degli Arceri a Mantova, la mostra di design in collaborazione con Mantova Creativa e Elle Decor "Abitare Gonzaga". La mostra vanta prestigiose collaborazioni e la partecipazione di alcune tra le aziende di spicco del design internazionale. Patrocinata dal Comune di Mantova è inserita tra le iniziative di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016. Un grande evento dedicato all’abitare contemporaneo, a cura di Giampaolo Benedini con la collaborazione del direttore del Ducale Peter Assmann e della vicedirettrice Renata Casarin e di Marco Tonelli per la selezione delle opere contemporanee, nasce dall’idea di far dialogare il presente con il passato partendo dal riconosciuto senso estetico dei duchi di Mantova, i Gonzaga, ricreando la dimora di un mecenate contemporaneo proprio all’interno di Palazzo Ducale. Dimora che troverà realizzazione in uno degli appartamenti del vasto palazzo: Estivale, detto anche La Rustica, progettato da Giulio Romano per il duca Federico II e, poi, terminato da Giovan Battista Bertani. Uno spazio che si riapre al pubblico proprio grazie a questo importante evento dopo essere rimasto chiuso per alcuni anni per restauro, anche a causa dei danni del terremoto del 2012. Qui prende corpo una vera e propria abitazione composta da tutti gli ambienti della vita quotidiana. L’idea di immaginare l’abitazione di un moderno Gonzaga trova compimento proprio all’interno della storica dimora dei duchi di Mantova, uno dei palazzi più belli al mondo, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Qui ha trovato espressione l’impareggiabile “gusto del bello” dei principi, che permise di arricchire la città con numerose opere d’arte e d’architettura di eccezionale pregio e che rese la corte di Mantova sede di numerosi protagonisti della scena artistica, come Mantegna, Giulio Romano, Leon Battista Alberti, Pisanello e Rubens. Grazie alla mostra “Abitare Gonzaga 2016” il pubblico potrà tornare ad ammirare una delle porzioni più importanti del complesso museale di Palazzo Ducale: l’appartamento dell’Estivale, che si affaccia da una parte sul Giardino dei Semplici e dall’altra sul Cortile della Cavallerizza. L’appartamento della Rustica fu progettato da Giulio Romano per volere di Federico II Gonzaga a partire dal 1539. L’esecuzione, alla morte del grande artista, fu portata avanti dall’architetto Bertani su commissione di Guglielmo Gonzaga e l’insieme fu eseguito secondo un sotteso concetto intellettualistico dove i miti antichi raffigurati si allacciano alle espressioni più pregnanti della natura in un’unione indissolubile che dimostra la meravigliosa omogeneità dell’universo tutto. L’appartamento era destinato agli ospiti illustri: ambasciatori e regnanti che venivano a Mantova, trovavano ospitalità in queste stanze riccamente decorate. Gli ambienti costituiscono uno dei percorsi più straordinari del Palazzo Ducale che, dopo il terremoto del 2012, sono stati oggetto di un accurato restauro patrocinato, per quanto riguarda le correzioni pittoriche, da 10 club Rotary della Lombardia, oltre a sponsor come Damiani Rocca.
L’appartamento dell’Estivale, affacciato sull’area verde del Giardino dei Semplici è composto da sei ambienti principali. Dopo alcuni anni di restauri, dunque, questo spazio ritorna fruibile dal pubblico e riapre le sue porte proprio in occasione della mostra “Abitare Gonzaga 2016”. Il Giardino dei Semplici – Accesso alla mostra Lo spazio espositivo riservato a “Abitare Gonzaga 2016” può contare su un ingresso indipendente, seppure all’interno di Palazzo Ducale, che ne rende particolarmente comodo l’accesso. Anche in questo caso, si tratta di un percorso che attraversa spazi particolarmente prestigiosi. L’accesso alla mostra avviene, infatti, dal Giardino dei Semplici che sorge nell’area verde del padiglioni sorto in età Rinascimentale. Fu definitivamente sistemato nel 1603 dal frate fiorentino Zenobio Bocchi che, seguendo una logica di geometrie e di sottili simbologie, vi piantò i “semplici” ossia piante medicinali da cui il giardino prende il nome.