'Festivaletteratura' di Mantova: cinque giorni tra noir, umorismo e frontiere

Fra gli ospiti Argento e Albanese. Il problema confini analizzato fra gli altri da Yanis Varoufakis

L’edizione 2018 inizierà  il 5 settembre

L’edizione 2018 inizierà il 5 settembre

Mantova, 10 agosto 2018 - Si muore di paura con Dario Argento, si ride con Antonio Albanese, si discute di romanzi con i ‘novelist’ più acclamati del mondo, da Nicole Krauss, a Joel Dicker, a Elif Batuman, si riflette sul tema più caldo del momento, le frontiere d’Europa: è come di consueto smisurato il caleidoscopio di offerte del Festivaletteratura di Mantova, 22esima edizione, che è in programma dal 5 al 9 settembre nella capitale dei tre laghi.

Forte dei grandi numeri accumulati nel tempo (oltre120mila presenza in media tra eventi a pagamento e gratuiti) la kermesse nata sul modello gallese di Hay-on-Wye quest’anno potrà contare sulla presenza di oltre 300 ospiti provenienti da una trentina di paesi nel mondo, oltre naturalmente a una nutrita rappresentanza italiana: una folla di autori diluita in oltre 150 appuntamenti in sale, teatri, piazze, antiche dimore, chiese e quant’altro la città gonzaghesca possa offrire al pubblico. Una folla sciamante da un lato all’altro del piccolo e prezioso centro storico che per orientarsi nel carosello di appuntamenti è consigliata di seguire il sito che li contiene tutti (www.festivaletteratura.it). Perché, tradizione rispettata, non c’è altro modo di sintetizzare presenze ed eventi, né di elencarli per ordine di importanza.

Tra gli autori di grido, oltre alla statunitense Krauss, allo svizzero Dicker, all’italianissimo Argento, sono annoverati, tra i tanti, l’anglo-americano Simon Winchester, la latinoamericana Nona Fernandez, il cinese Yan Lianke; tra i personaggi c’è il greco Yanis Varoufakis, ex ministro dell’economia del governo Tsipras. Le frontiere sono un tema chiave del festival: quelle più tormentate del mondo sono ripercorse con Tim Marshall, per 30 anni corrispondente di guerra della Bbc, o in Europa con Diana Bosnjak Monai (e il diario di suo padre dalla Sarajevo assediata) oppure lo spagnolo Eduardo Mendoza. Oltre i confini europei, i muri sono narrati dal poeta curdo Bachtyar Ali, ma anche il nigeriano Igoni Barret, e altri ancora.

L’umorismo avrà uno spazio rilevante: lo spartito varia dalle freddure toscane di Marco Malvaldi, alla lettura critica di Fellini, Zavattini, Longanesi compiuta da Guido Conti, al fuoriclasse del noir tutto da ridere John Niven. Chi ama il lato dark troverà pane per i suoi denti con le presenze di Carlo Lucarelli, Cristopher Bollen, Alicia Giménez-Bartlett. Decine le presenze tra i tra i narratori italiani, mentre uno spazio è stato ricavato per il maestro dell’animazione Bruno Bozzetto. E poi scienze informatiche e naturali, letteratura per ragazzi, cinema teatro e poesia, e tanto altro. La città da ‘narrare’ scelta quest’anno è Praga.