
Eni (Ansa)
Mantova, 20 gennaio 2016 - Un centinaio di lavoratori della Versalis ha manifestano davanti alla sede dell'azienda, in via Taliercio a Mantova. L'adesione allo sciopero contro la vendita al fondo americano Sk Capital è stata, secondo i sindacati, dell'80%
"L'Italia, senza Versalis sotto il controllo di Eni, non sara' in grado di adeguare il proprio processo produttivo verso una chimica verde e innovativa. Non e' credibile una cessione del 70% della proprieta' perche' altre operazioni di questo genere nel passato hanno dimostrato che le decisioni strategiche le prende chi governa l'impresa e non altri". Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil esprimono forte "preoccupazione anche a seguito della cessione delle quote azionarie di Saipem. Infatti Eni si appresta a concentrare investimenti e attivita' solo in ricerca ed estrazioni di gas e petrolio prevalentemente all'estero, perdendo - di fatto - quelle caratteristiche di 'azienda di sistema' che ha garantito e garantisce l'insieme del ciclo produttivo dell'estrazione al consumo", spiegano. Proprio per questo i sindacati hanno indetto lo sciopero nazionale di 8 ore in tutti i siti e gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem.
"Vogliamo essere coinvolti nella definizione del destino delle imprese del nostro Paese, a partire da quelle a capitale pubblico come l'Eni", lo ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che oggi ha partecipato, all'assemblea dei lavoratori dello stabilimento Eni di Priolo, in provincia di Siracusa. Per Luigi Ulgiati, segretario nazionale dell'Ugl Chimici, "con le proteste, chiediamo che sia difesa la vocazione industriale del Gruppo, attraverso un serio confronto sull'operazione di cessione di Versalis che, ad oggi, con l'attuale ipotesi di vendita, non da' adeguate garanzie sotto il profilo occupazionale e produttivo, anzi rischia di mettere in pericolo la presenza italiana in un comparto che alimenta intere filiere industriali in tutti i settori".