TOMMASO PAPA
Cronaca

Vento killer sull'Himalaya, morto l'alpinista Simone La Terra

Spazzata via la tenda dello scalatore mantovano: fatale un volo di 800 metri

L'alpinista Simone La Terra (Foto Facebook)

Mantova, 1 maggio 2018 - «Grazie di cuore chi ha fatto in modo di restituirci Simone. Sappiamo che è stato un recupero difficile, pericoloso, ma così almeno potremo riaverlo qui». Si spezza nei singhiozzi la voce di Paola Scamperle, la moglie dell’alpinista mantovano Simone La Terra, inghiottito a 7mila metri di quota dalle nevi dell’Himalaya. «Non sappiamo esattamente cosa sia successo - ha aggiunto la donna parlando da Castiglione delle Stiviere, il centro dell’alto Mantovano dove la famiglia risiede -, anche i particolari dell’incidente sono da chiarire. Simone ci aveva telefonato sabato raccontandoci che era appeso in quota. Poi non l’abbiamo più sentito». Il rocciatore, che avrebbe compiuto 37 anni il 7 maggio, era un esperto d’alta quota, da poco arrivato in Nepal a scalare il suo sesto ‘Ottomila’, il Dhaulagiri all’inizio della stagione primaverile.

L'incidente è avvenuto tra domenica e ieri. La Terra stava trascorrendo la notte in parete nella sua tenda, assicurato alle funi di sicurezza a quota 6.900 metri, in attesa di compiere l’ultimo balzo fino alla vetta a quota 8.167 metri. Cosa è andato storto? Sembra che il tempo all’inizio favorevole alla spedizione sia repentinamente cambiato e che una tempesta di neve e vento abbia sconvolto il massiccio himalayano. Il fragile riparo di Simone sarebbe stato strappato via dalla parete. L’allarme è stato da un compagno d’avventura dello scalatore. Di certo sono scattati i soccorsi, nonostante le condizioni proibitive. Alcune ore dopo il corpo senza vita del mantovano è stato trovato nella neve a quota 6.100 metri, trascinato 800 metri più in basso dalla caduta. La salma è stata trasportata Al Tribhuvan University Teaching Hospital di Katmandu e la famiglia dello scalatore è stata avvisata tramite il consolato italiano di Calcutta, che sta fornendo assistenza per consentire il ritorno in patria del feretro, previsto nelle prossime ore.

Simone La Terra, pur provenendo da un paese di colline moreniche, aveva sviluppato una grande passione per l’alta montagna ed era divenuto un alpinista di razza. Dopo una prima esperienza nel 2005, l’anno successivo aveva scalato il Shisha Pangma, nel 2007 il Broad Peack e negli anni successivi altre vette in giro per il mondo. Dopo una lunga pausa, durata 5 anni, era tornato in Nepal per affrontare la settima montagna più alta del pianeta, il Dhaulagiri, un divoratore d’uomini, a leggere le statistiche: conquistato 537 volte, ma costato la vita a 87 persone. La Terra aveva scelto il primo periodo con sentito per le scalate himalayane che coincide con aprile, e purtroppo è lui la prima vittima della stagione 2018. «Nelle scalate ho trovato me stesso» aveva scritto ne>l suo sito. E la moglie tra le lacrime conferma: «Non odio la montagna, Simone l’aveva scelta, era la sua vita».