Mantova, in mostra le copertine del New Yorker

L'autore è il bresciano Lorenzo Mattotti, icona dell'illustrazione italiana

Mattotti

Mattotti

Mantova, 29 agosto 2019 - Lorenzo Mattotti, bresciano, 65 anni, icona dell'illustrazione italiana, porta nella Mantova già agghindata per il festivaletteratura una mostra proveniente direttamente dagli Stati Uniti che raccoglie le sue copertine per il New Yorker. Dal 3 settembre, con un giorno d'anticipo rispetto all'apertura della kermesse letteraria, la Casa di Rigoletto in piazza Sordello ospiterà (fino al 27 ottobre) 32 pastelli originali con illustrazioni che partono dal 1993 e si dipanano per vent'anni lungo tutta la durata della collaborazione tra l'autore e la testata americana. I colori intensi e caldi, il disegno onirico ed espressivo, sono i tratti che caratterizzano i lavori dell'artista lombardo, che dal 1998 vive e lavora a Parigi.

La mostra mantovana, che arriva per la prima volta in Italia ed è stata allestita presso l'Istituto italiano di cultura di New York, racconta lo stretto rapporto di collaborazione tra Mattotti e l'art director del New Yorker negli anni Novanta Françoise Mouly. L'illustratore italiano ha lavorato a lungo con lei, e ha poi collaborato a testate di successo come Vanity Fair, Cosmopolitan, Le Monde e Le Nouvel Observateur, La Repubblica. Partito negli anni Settanta da esperienze di disegno n bianco e nero ispirato ai maestri latini del fumetto (José Munoz e Carlos Sampayo) Mattotti nel 1983 a Bologna è stato tra i cofondatori del collettivo Valvoline.

L'artista è uscito dai confini domestici grazie al racconto 'Fuochi' (pubblicato a puntate dalla rivista 'Ater Alter' in Italia e integralmente solo in Francia) e ha poi firmato le copertine per molti grandi editori italiani e i manifesti di appuntamenti come il festival del cinema di Cannes, l'Estate romana e il festival di Sanremo. A Mantova, oltre alla mostra, il 4 presenterà nell'ambito del Festivaletteratura il suo film d'animazione tratto dalla 'Famosa invasione degli orsi in Sicilia' di Dino Buzzati, che era apparso in anteprima proprio a Canes 2019 nella sezione 'Un certain regard'.