"Cara Moratti, non ci fidiamo. Sul Cantù garanzie concrete"

Il sospetto d el centrosinistra è che la riapertura notturna del pronto soccorso sia solo una promessa

Il presidio organizzato da Pd e Movimento Cinque Stelle ieri mattina in piazza Marconi

Il presidio organizzato da Pd e Movimento Cinque Stelle ieri mattina in piazza Marconi

Abbiategrasso (Milano) - Il Pronto soccorso chiuso negli orari notturni, nel contesto del destino dell’ospedale Costantino Cantù, è il piatto forte di questa campagna elettorale. Ci ha pensato dapprima il sindaco Nai nel dire che si sarebbe ricandidato solo perché aveva ricevuto dalla Regione assicurazioni sulla riapertura. Il carico "da quaranta" ce l’ha poi messo la stessa assessore alla Sanità, e vicepresidente regionale, Letizia Moratti assicurando una riapertura entro la fine del prossimo mese. Ma queste dichiarazioni, senza un supporto definito di investimenti in personale e finanziamenti, hanno dato fiato alle opposizioni che, cavalcando il malcontento della popolazione, stanno cercando di trarre forze e consensi elettorali in vista del ballottaggio di domenica prossima.

Ieri mattina le liste che sostengono il candidato Alberto Fossati hanno organizzato un presidio proprio sotto il municipio. Hanno parlato lo stesso Fossati, l’ex sindaco Ceretti e il vicepresidente della Regione Carlo Borghetti. "Ancora attendiamo risposte dalla Moratti per capire se le promesse sono concrete o se sono un bluff- ha esordito Borghetti -. Un pronto soccorso per funzionare ha bisogno di personale e di attrezzature per funzionare. Il pronto soccorso ha bisogno dell’ospedale ma se per tenerlo aperto di notte tolgo personale all’ospedale, chiudo i reparti, non sto facendo una cosa giusta, ovvero non faccio gli interessi del cittadino che ha diritto a prestazioni sanitarie d’eccellenza".

«Ho scritto, chiedendo queste cose, alla Moratti ma non ho avuto risposte". Borghetti ha poi ricordato gli investimenti fatti per questo ospedale, le aperture di nuovi servizi con la gestione del direttore generale Massimo Lombardo "che aveva grandi prospettive di futuro". "Purtroppo queste prospettive nel tempo di sono spente" ha aggiunto. Il candidato sindaco Fossati ha ribadito che la battaglia per l’ospedale di Abbiategrasso una "battaglia di territorio, che bisognerà giocare cercando in primo luogo di ricostruire l’alleanza territoriale con gli altri comuni e, poi, andare ai tavoli con Regione e Azienda sanitaria per un confronto sul merito". «Non dobbiamo chiedere in ginocchio qualcosa che ci spetta ma occorre andare a rivendicare la presenza di una struttura che tuteli i cittadini di Abbiategrasso, e non solo". "Al tavolo bisogna andare tutti assieme, destra e sinistra, perché la salute non è una questione di parte ma di tutti".