Inveruno, Italdenim in difficoltà: in forse il concordato

Sempre più tenue la possibilità d’ottenere il concordato preventivo, unica "exit strategy" che garantirebbe il rilancio della storica azienda tessile

Un lavoratore dell'Italdenim di Inveruno

Un lavoratore dell'Italdenim di Inveruno

Inveruno (Milano), 20 aprile 2018 - Le prossime settimane saranno decisive per il futuro occupazionale di una delle più note aziende del paese, la Italdenim, che produce tessuto jeans. In queste ore si susseguono gli incontri per definire le trattative che dovrebbero consentire all’azienda di proseguire nell’attività. Per far fronte allo stato di crisi dovuto a svariate cause, dalla stagnazione della domanda alla mancata collaborazione da parte del sistema bancario, ha proposto al tribunale un concordato preventivo, la cui procedura è stata avviata nell’autunno scorso. I creditori sono stati convocati il 23 marzo in tribunale. Nella proposta di concordato l’azienda intende cercare di risolvere la crisi in atto «mediante la continuazione diretta dell’attività, la cessione di asset immobiliari non strategici, la cessione di ramo di azienda attualmente condotto in affitto da Puredenim». «La società intende destinare al soddisfacimento dei creditori le risorse generate dalla continuazione dell’attività, dall’incasso dei crediti, dalla liquidazione degli immobili di via Rembrandt, dalla vendita del magazzino, dall’affitto e successiva cessione del ramo di azienda; mentre viene mantenuta la titolarità dei beni mobili e immobili funzionali alla prosecuzione dell’attività di impresa» si legge nel decreto che ha dato corso al concordato.  L’Italdenim opera nel mercato del denim da oltre 40 anni, un mercato molto competitivo nel quale solo il miglioramento continuo e la cura di ogni dettaglio possono garantire i più alti standard di qualità. Nata ad Arconate nel 1974, grazie alla volontà del suo titolare Mario Caccia, affascinato dalle caratteristiche del denim scoperto durante un viaggio negli Stati Uniti. Poi, negli anni ricerca, sperimentazione e innovazione hanno portato nel 2005 l’azienda ad Inveruno, con uno stabilimento di 40.000 metri quadrati in cui vengono svolte le diverse fasi di lavorazione. L’azienda ha sottoscritto nel 2014 l’impegno con Greenpeace per il suo ingresso nel protocollo Detox, che mira a una produzione in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale, mentre nel 2015 ha siglato una partnership con Canepa per l’utilizzo su licenza del brevetto Save the Water-Kitotex. La ristrutturazione di quest’ultimo periodo ha portato nel 2016 al taglio di 42 operai.  Oggi la proprietà è impegnata nel garantire un futuro ai 100 dipendenti che ancora oggi lavorano nell’azienda. L’azienda di Inveruno assicura tutte le fasi di lavorazione del jeans dalla tessitura alla tintoria e al finissaggio.