Turbigo, spari 'per sbaglio' al distributore

Gestore scambiato per un ladro dal carabiniere

Spari al distributore di Turbigo

Spari al distributore di Turbigo

Turbigo (Milano), 30 settembre 2018 - Un terribile, doppio equivoco che poteva concludersi in ben altro modo. Il titolare di una stazione di benzina che, non indossando la casacca d’ordinanza, viene scambiato per un ladro mentre armeggia a una cassetta di sicurezza che custodisce il contante. Un carabiniere fuori servizio, anch’egli in borghese, che viene a sua volta confuso per un rapinatore. E partono così due colpi di pistola.

È successo ieri pomeriggio intorno alle 18 a un distributore della catena “Sommese Petroli“ di via Milano, in pratica la statale 341 Gallaratese. Tutto nel giro di pochi minuti. Il titolare è intento a estrarre la cassetta della “cassa continua“ collegata alle apparecchiature che consentono di fare benzina e pagare quando la stazione è chiusa. Un’operazione probabilmente di routine, compiuta chissà quante volte. Operazione che però non passa inosservata agli occhi di un carabiniere che si ritrova a passare da quelle parti in macchina, e che nota la scena. È convinto che quell’uomo non sia altro che un ladro, un rapinatore. Si ferma, si qualifica come da prassi esibendo prima il distintivo e poi la pistola. E intima l’alt. Il benzinaio, però, non gli crede. Vedendolo vestito in maniera “normale“ pensa di trovarsi di fronte a un delinquente. Scaraventa così la cassetta con i soldi sul sedile e si barrica all’interno dell’auto.

È completamente – e comprensibilmente – nel panico. Al punto da scambiare la frase che il militare gli indirizza dal finestrino – «Fermo, carabinieri!» – in: «Dammi i soldi!». Schiaccia sull’acceleratore e parte. Con l’obiettivo di fermarne la corsa, il carabiniere spara due colpi che raggiungono il pick up del benzinaio alla ruota posteriore sinistra. Del tutto simile a un Suv, un mezzo quindi di grosse dimensioni, il pick up riesce lo stesso a percorrere alcune centinaia di metri pur con uno pneumatico bucato. Mentre è in macchina l’uomo, terrorizzato, chiama il 112. Lo stesso fa il carabiniere, per chiedere a sua volta rinforzi alla centrale. La corsa termina a un altro distributore poco distante. Ed è qui che tutto viene finalmente chiarito. Lo spavento lascia spazio al sollievo. E probabilmente a una stretta di mano fra i due.