Legnano: prete pedofilo, nessun risarcimento alle vittime

Don Ruggero Conti, condannato per abusi sui minori, non ha ancora scontato neppure un giorno di carcere

Don Ruggero Conti

Don Ruggero Conti

Legnano (Milano), 29 agosto 2018 - Condannato in via definitiva a 14 anni - la pena è poi diventata di 11 anni e 10 mesi per prescrizione -, mai un giorno di carcere scontato e nessuna spesa pagata. Nè quelle processuali nè, tantomeno, i risarcimenti alle vittime degli abusi. Quello di don Ruggero Conti è un caso che non cessa di far discutere ormai da oltre dieci anni. L’ormai ex sacerdote - è stato sospeso «a divinis» dal sacerdozio nel 2011 -, parroco a Selva Candida a Roma ma ancora prima insegnante di educazione sessuale a Legnano, era stato arrestato nel 2007 con l’accusa di essere stato il responsabile di abusi su diversi minori. Il religioso nel corso degli anni è passato attraverso tutti i gradi di giudizio, fino alla condanna definitiva a 14 anni e due mesi. La condanna è stata poi ridotta a 11 anni e 10 mesi, ma non è mai stata scontata. «Si è persino concesso il lusso di fuggire in taxi da Roma a Milano per farsi ricoverare in una clinica» tuona Roberto Mirabile, presidente de La caramella buona.

La onlus ha seguito da vicino le vicende di don Ruggero Conti, occupandosi anche della tutela di due delle sette vittime accertate degli abusi del prelato. Prelato che a oggi non ha neppure risarcito le vittime delle violenze. «Attualmente don Conti è in una clinica, perché sostiene di non poter andare in carcere per motivi di salute - aggiunge Mirabile -. Fra le vittime dei suoi abusi ci sono persone che sono in terapia da vent’anni. Terapia che comporta dei costi, che nessuno ha mai risarcito». L’associazione La caramella buona si rivolge quindi a chi, di fatto, rappresenta l’ente superiore dell’attività «professionale» di don Ruggero Conti. «La Curia deve farsi carico dei propri «dipendenti» - sottolinea Mirabile - e quindi deve prendere consapevolezza del fatto che quello della pedofilia fra i religiosi sia un problema da affrontare in modo serio anche in Italia. Non sono anticlericale, anzi. Credo però che i problemi vadano affrontati con determinazione e senza paura. Per questo ci rivolgeremo direttamente a Papa Francesco». Nei prossimi giorni, infatti, l’associazione scriverà una lettera proprio al Santo Padre. «Lo scandalo della pedofilia di alcuni preti in Italia è enorme - afferma il presidente della onlus - e non può più essere taciuto».