"L’inceneritore fa male alla salute"

Neutalia avvia il confronto con le realtà locali, ma per il comitato non c’è in agenda il tema prioritario

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di Rosella Formenti

Avviato il confronto da parte di Neutalia, la nuova società che ha acquisito Accam e gestisce l’attività di incenerimento dei rifiuti nel sito di via Arconate a Busto Arsizio, con comitati, associazioni imprenditoriali, rappresentanti del territorio dell’Alto Milanese, a cominciare da Legnano, ed esperti.

Il primo incontro ha trattato il tema dell’economia circolare, su cui punta il progetto industriale della società, il secondo, l’altro giorno, tenuto dal professor Mario Grosso (Politecnico di Milano) di ambiente e emissioni inquinanti, il terzo è in programma il prossimo 16 marzo e sarà dedicato al Piano Benefit, ad illustrarlo Emilio Conti, responsabile di impatto di Neutalia. "L’apertura al confronto è un passo importante rispetto al passato con Accam – dice Emanuele Fiore, esponente del Comitato No Inceneritore (ex No Accam ) – però dobbiamo rilevare che non c’è la possibilità di approfondire gli argomenti con gli esperti presenti, come vorremmo, inoltre c’è una carenza per noi molto grave, è assente dagli incontri il tema della salute, per noi prioritario".

Proprio a tutela della salute, sottolinea Fiore, "ribadiamo la nostra posizione, che sosteniamo da tempo, l’impianto va chiuso, basta incenerire rifiuti, attività che Borsano e il Legnanese subiscono da mezzo secolo". Fiore ricorda che "Busto Arsizio ha problemi di inquinamento, è all’undicesimo posto in Italia tra le città più inquinate, al diciannovesimo in Europa, avranno un significato queste classifiche? Riflettiamo allora e agiamo".

L’esponente del Comitato parte da quanto illustrato nell’incontro dell’altro giorno, e fa rilevare che "il relatore, il professor Grosso, ha detto che ci sono emissioni inquinanti, quindi, anche se nei limiti, vuol dire comunque che per 50 anni il territorio ha subito queste emissioni, le abbiamo respirate. Dopo mezzo secolo chiediamo che si metta la salute dei cittadini al primo posto, pertanto per noi è fondamentale avviare uno studio epidemiologico per conoscere gli effetti delle ricadute degli inquinanti e chiudere l’impianto". Il prossimo incontro sarà, appunto, il 16 marzo.