Franco Tosi, l’area va a Presezzi

Definito l’acquisto del terreno: la fabbrica di turbine resta a Legnano

La Franco Tosi

La Franco Tosi

Legnano (Milano), 9 agosto 2019 - La Franco Tosi Meccanica rimarrà a Legnano. Si spera in modo definitivo, ma sicuramente per un periodo non brevissimo. Quella avanzata da Alberto Presezzi, imprenditore brianzolo di Burago Molgora, è stata l’unica offerta per l’acquisto dell’area sulla quale si trovano le attività produttive e gli uffici della Franco Tosi Meccanica. La storica fabbrica legnanese di turbine è stata rilevata a metà 2015 proprio dal titolare della Bruno Presezzi Spa, ma mancava l’ultimo tassello, ovvero la proprietà dell’area su cui insistono le attività dell’impresa.

Un pezzo fondamentale per fare in modo che l’azienda rimanesse a Legnano, dove è nata e cresciuta, e dove si trova da oltre un secolo. Questo tassello sarà posato definitivamente intorno all’inizio dell’autunno con la firma del rogito, ma quella di ieri è stata una giornata fondamentale. Nonostante le numerose e allarmanti sirene - che nel corso delle ultime settimane avevano comunque dimostrato di avere ben poco fondamento - circa probabili interessamenti di società straniere non meglio identificate, nessuna offerta è stata avanzata per l’acquisto dell’area di 36mila metri quadrati oltre alla proposta del titolare della Bruno Presezzi Spa. L’imprenditore brianzolo ha avanzato un’offerta di circa due milioni di euro per l’acquisto dell’area, ottenendola così di fatto a prezzo di saldo visto che il costo al metro quadro non supera i 55 euro. Se si calcola, però, che negli ultimi quattro anni Presezzi ha speso oltre 4 milioni di euro per l’affitto della medesima area, si comprende come il prezzo sia ben più alto.

Ora si apre una nuova fase per la Franco Tosi e i suoi circa 200 dipendenti. Un capitolo che non prevede un trasloco della fabbrica lontano da Legnano, ma rischia di dover fare i conti con alcuni esuberi di personale. L'acquisto di una parte dell’area totale e non di tutto il perimetro, infatti, potrebbe porre il patron brianzolo di fronte a delle scelte. I prossimi saranno mesi decisivi da questo punto di vista. «Ora Presezzi deve rompere gli indugi e predisporre il prima possibile un piano industriale di rilancio, perché il tempo non è una variabile indifferente e i lavoratori hanno bisogno quanto prima di rientrare a pieno regime in attività», sottolinea Christian Gambarelli, segretario generale della Fim Cisl Milano Metropoli.