Accordo con il Comune di Cerro Decolla il centro antiviolenza

Decisivo passo avanti verso l’apertura dello spazio dedicato alle donne. Un’attesa durata cinque anni

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Nuova vita per la villa sequestrata alla ’ndrangheta in via Pasubio a Legnano. Dopo anni dal sequestro finalmente l’immobile diventerà un centro antiviolenza per le donne. Il tutto grazie alla delibera di giunta che finalmente concede in uso gratuito l’immobile, sito nella zona nord di Legnano, al comune di Cerro Maggiore, ente capofila della rete Antiviolenza.

Si compie insomma un passo fondamentale per riguadagnare il bene sequestrato alla criminalità organizzata all’uso della collettività. Adesso si creano le condizioni per attivare nella villa le due funzioni progettate in passato ovvero di centro antiviolenza (oggi attivo nella Tecnocity di via XX Settembre presso gli uffici dei Servizi sociali e gestito da Auser Filorosa) e di casa verso la semiautonomia (in cui le donne vittime di violenza potranno consolidare il percorso di autonomia e il reinserimento sociale e lavorativo).

"Dopo quasi cinque anni dalla scelta compiuta dalla giunta Centinaio di mettere a disposizione questo bene della Rete antiviolenza perfezioniamo un percorso che riveste un grande valore simbolico e concreto – dichiara Ilaria Maffei, assessora alle Pari opportunità –. Legnano si è impegnata in questi anni con la rete antiviolenza per la ristrutturazione dell’immobile e adesso lo mette a disposizione del comune capofila della rete per avviarne l’operatività. Nella stessa delibera dichiariamo anche l’intenzione di candidarci a ente capofila della rete antiviolenza Ticino Olona, ruolo da cui Cerro cesserà alla fine dell’anno. È la dimostrazione della nostra volontà di essere in prima fila per le iniziative di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne".

L’amministrazione Radice alla fine del 2020, in una logica di cooperazione fra comuni, aveva deliberato gli ultimi interventi di riqualificazione funzionale dell’immobile a seguito di richieste di adeguamento avanzate dal Comune di Cerro Maggiore".

Christian Sormani